Ammessi in ufficio gli animali presso l’Università di Verona
Chiaramente la pet therapy e la produttività sul lavoro sono due argomenti ben diversi, eppure in qualche modo sono collegati. Come ben sanno, ad esempio, i giapponesi, la presenza di un animale domestico rilassa e aiuta ad affrontare meglio lo stress. Che, talvolta, sul luogo di lavoro può essere molto alto. Così, dopo l’esempio di Roma Capitale, ora sono ammessi in ufficio gli animali presso l’Università di Verona.
L’iniziativa si chiama “Smart pet working in office”, ed è stata voluta dal Rettore Pier Francesco Nocini in persona, il quale, come riportato dal sito web “Tgcom24.mediaset.it”, ha così spiegato la sua decisione.
Avere accanto il proprio amico animale sembra che migliori notevolmente la performance lavorativa perché rende l’atmosfera più rilassata, stimola la creatività e agevola l’interazione tra i colleghi. Avendo molto a cuore il benessere dei dipendenti del nostro ateneo abbiamo ritenuto di portare avanti e accelerare questa iniziativa, anche per cercare di rendere più agevole il rientro post lockdown per quanti si trovano a gestire un distacco brusco con il proprio animale.
Sono dunque ammessi in ufficio gli animali presso l’Università di Verona, seguendo però, come è comprensibile, alcune regole specifiche.
Attualmente, l’accesso è possibile a cani di piccola o media taglia e gatti, la cui indole sia compatibile con gli ambienti dell’ateneo e le necessità del lavoro. Per quanto riguarda i cani di taglia grande e per tutti gli altri animali, le richieste verranno valutate caso per caso.
Inoltre, i dipendenti che usufruiscono di questa possibilità dovranno rispettare alcune regole interne. In particolare, all’animale è interdetto l’accesso ad aule didattiche, sale conferenze e riunioni, aree mensa e coffee break, sale studio, laboratori e spazi sanitari, nonché uffici che prevedano contatto diretto e continuativo con il pubblico. Ciò per varie motivazioni, dal mantenimento dell’igiene alla necessità che gli animali non ostacolino lo svolgimento del lavoro.
Cosa ne pensate? Non è forse un’iniziativa da emulare?