“Café Dogs & Cats 1998”, il primo cat café

MadridBarcellonaMosca, Torino fino al più recente Crazy Cat Café di Milano: ormai il cat café è una tipologia di locale diffuso ai quattro angoli del pianeta. Ma vi siete mai chiesti chi sia stato il capostipite? Sicuramente verrebbe da dire Giappone, come nazione. E invece no: l’onore va all’isola di Taiwan e al suo Café Dogs & Cats 1998.

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Quello che pare essere l’esterno del primo cat café. 

Siamo proprio nel 1998 quando a Taipei, capitale di Taiwan, apre il locale. Ai tempi viene battezzato come Cat Flower Garden, traducibile in italiano come “Il giardino fiorito dei gatti”. Le premesse che portano all’apertura sono sia mediche che di marketing: è noto dagli anni Settanta che accarezzare un gatto può portare benefici al sistema cardiovascolare, così come è indubbio che le persone che adotterebbero volentieri un gatto ma non possono a causa di regolamenti condominiali o situazioni problematiche in genere accolgono con gioia la possibilità di passare tempo in tranquillità con dei felini. Ed ecco che Cat Flower Garden prende vita.

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Tempo dopo il cat café cambia nome, appunto, in Café Dogs & Cats 1998. Oggi ospita un totale di 14 gatti e 3 cani, tra cui un golden retriever.

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Uno dei gatti del “Café Dogs & Cats 1998”. Foto presa dal sito http://sprudge.com/.

A disposizione dei clienti ci sono, a pagamento, piccoli sacchetti di leccornie per cani e gatti, con cui attirare l’attenzione degli animali, qualora ce ne fosse bisogno per guadagnarsi un po’ di attenzione. Che è in fondo la ragione per cui chiunque entra in un cat café.

E il Giappone in tutto ciò? Bisogna riconoscere ai turisti giapponesi il merito di aver intuito la genialità dell’idea e la sua diffusione a livello mondiale. Ma sarà solo nel 2004 che aprirà ad Osaka il primo neko café, Neko no jinkan (in italiano “Tempo di gatti”). È fatto piuttosto singolare che proprio il Giappone abbia emanato una legge che va a danneggiare i cat café, vietando dal 2012 l’esposizione in pubblico di cani e gatti dopo le ore 20, il che considerando come molti giapponesi rientrino dal lavoro dopo quell’ora certamente non ha aiutato i gestori.

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