L’On. Brambilla contro il pignoramento degli animali

L'On. Brambilla contro il pignoramento degli animaliQualche giorno fa vi avevamo parlato dell’assurda legge per la quale è possibile pignorare i nostri amici pelosetti.
Trovate la notizia qui.
L’onorevole Michela Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, ha innanzitutto espresso gioia e soddisfazione per le oltre 95000 firme raccolte con la petizione #giulezampe.
Ma le firme non bastano! L’onorevole ha presentato, già nell’aprile 2013, una proposta di legge contro il pignoramento degli animali domestici (“Introduzione dell’articolo 2911-bis del codice civile, concernente il divieto del pignoramento degli animali domestici”). La Brambilla, che da sempre si batte per i diritti degli animali, chiede aiuto a tutte le forze politiche affinchè la legge venga approvata a breve.


Intervistata da “Il Giornale” l’onorevole ha dichiarato: “E ora è tempo di cambiare. Vietare il pignoramento degli animali darebbe un segnale importante sul piano dei principi e risparmierebbe molte sofferenze: agli animali stessi, che non si possono gestire come cose, mettere all’asta, affidare a chiunque; alle persone, che considerano i propri piccoli amici come membri della famiglia e non sarebbero costretti ad una dolorosa separazione. La distinzione tra “persone” e “cose” non rispetta la loro natura di esseri viventi e sensibili ed appare ormai logora, superata. Bisogna creare per gli animali un nuovo statuto giuridico. (..) Sono piena di mail di persone preoccupate. La signora Sara ha 7 gatti e un debito molto forte da restituire. E mi ha scritto: non è che me li portano via? Un’altra signora che ha due cavalli mi ha fatto la stessa domanda. E qualcuno mi ha chiesto: ma a chi devo intestare i miei cani per stare tranquillo? Insomma, la gente si preoccupa.” Ma purtroppo, come la Brambilla sottolinea, l’Italia è lontana anni luce dal resto dell ‘Europa: “Purtroppo la Costituzione non è stata ancora adeguata alle mutate sensibilità sociali. Il trattato di Lisbona sul funzionamento della Ue, definendo gli animali “esseri senzienti“, ha preso atto che nel rapporto tra uomini e animali qualcosa è cambiato. L’Italia invece ancora non applica questo principio, semplice e rivoluzionario.”

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