Si è rifiutata di restituire un gatto: denunciata la titolare di una pensione per animali in Umbria

Dalla regione Umbria ci arriva una storia un po’ misteriosa, incompleta si potrebbe dire. Vale comunque la pena di raccontarla, perché narra di un caso abbastanza singolare: una titolare di una pensione per animali è stata denunciata per non aver restituito un gatto.

Correva l’anno 2019, quando una 54 enne, titolare di una struttura di accoglienza per gli animali, ha accolto su richiesta di una cliente di Assisi il suo gatto: la cliente, a causa di un problema di salute della madre, è dovuta partire per la Svizzera senza avere il tempo di effettuare le vaccinazioni necessarie a ottenere il passaporto veterinario per il gatto.

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Sappiamo tutti come, nel 2019, sia esplosa la pandemia di CoVid19; una circostanza che, come ben ricordiamo, ha reso più difficili anche gli spostamenti. Proprio per questo, sembra, la donna è stata costretta a posticipare il ritorno ad Assisi. Non ci è noto se la salute della madre sia peggiorata, o se lo stesso sia accaduto a lei stessa, fatto resta che si è presentata a saldare il conto e riprendere con sé il micio solo a inizio estate 2023.

A quel punto, le è stato negato il micio. In conseguenza, sotto richiesta della cliente la polizia di Stato ha proceduto alla denuncia per appropriazione indebita.

Quindi, una titolare di una pensione per animali è stata denunciata per non aver restituito un gatto. Perché l’ha fatto? Cosa l’ha spinta a tale azione? Non lo sappiamo. Può essersi trattato di un gesto egoistico, come di una scelta “ribelle” dettata da eventuali condizioni del micio o dovuta ai lunghissimi, anche giustificandoli con il CoVid, tempi di rientro della cliente. Qualora avessimo maggiori informazioni, approfondiremmo volentieri la questione.