Addio a gatta Tigrina, vittima di una orrenda barbarie
La maggioranza della popolazione italiana conosce Felino, il paese in provincia di Parma, in virtù del salume noto appunto come “salame di Felino”. In questo settembre 2016, purtroppo, questo paese aggiunge un’altra tacca alla sua fama, questa volta non positiva ad alcun livello: con cuore dolente, siamo infatti costretti a dare addio a gatta Tigrina, massacrata proprio a Felino.
Questa è la fotografia che, cercando su Google, compare associata all’articolo dedicato a Tigrina dal periodico on-line indipendente “Eco di Parma”. Non c’è alcuna certezza che si tratti davvero di Tigrina, ma a noi piace ricordarla proprio come la micetta ritratta in foto: serena, tranquilla, rilassata e senza una preoccupazione al mondo.
Era Ferragosto quando Tigrina ha visto per l’ultima volta la sua casa, i suoi fratelli e sorelle felini e la sua umana. Quel giorno, l’innocente abitudine di farsi una breve passeggiata nei campi attorno a casa prima del sonnellino pomeridiano le è costata la vita. Non solo: una lunga agonia prima del decesso. Sul ventre e all’altezza delle articolazioni segni di percosse, tanto profonde da lasciare fare intravedere le ossa all’altezza delle ascelle e delle articolazioni. Così l’ha trovata la sua umana il giorno dopo in seguito ad affannose ricerche, troppo tardi per salvarla. Percosse frutto di bastonate, decreterà l’autopsia il giorno dopo.
Trovare il responsabile non servirà a riportare indietro Tigrina, ma almeno sarebbe giustizia nei suoi riguardi. E forse, questa volta sarà più facile che in altri casi: infatti, non lontano dalla salma della gattina sono state trovate una patente, una tessera sanitaria, due carte di credito e un abbonamento a una piscina. L’umana di Tigrina ha già presentato denuncia al Corpo Forestale dello Stato. Ora la palla passa agli investigatori.
Noi non possiamo che dire addio a gatta Tigrina.
Perdonaci, dolce anima, se puoi. Noi non ti dimentichiamo.