Approvato il ddl animali: carcere per chi maltratta. Tutti i punti della nuova legge.

Lady Meow

30 Maggio 2025

ddl animali carcere per chi li maltratta

Il 29 maggio 2025, il Senato italiano ha approvato in via definitiva una riforma storica che ridefinisce la tutela legale degli animali nel nostro Paese. Con l’approvazione del disegno di legge a prima firma della deputata Michela Vittoria Brambilla, gli animali vengono riconosciuti come esseri senzienti e soggetti di diritto, segnando un cambiamento epocale nella legislazione italiana.

Cosa prevede la nuova legge

La riforma introduce modifiche sostanziali al Codice Penale e al Codice di Procedura Penale, spostando l’attenzione dalla tutela del “sentimento dell’uomo verso gli animali” alla protezione diretta degli animali stessi. Questo cambiamento implica che gli animali non sono più considerati oggetti della compassione umana, ma soggetti titolari di diritti propri.

Inasprimento delle pene per maltrattamenti e uccisioni

La legge prevede sanzioni più severe per chi commette reati contro gli animali:

  • Maltrattamento: reclusione fino a 2 anni e multa fino a 30.000 euro, senza possibilità di pene pecuniarie alternative.

  • Uccisione di un animale: reclusione da 6 mesi a 4 anni e multa fino a 60.000 euro, con aggravanti se il fatto è commesso con sevizie o prolungando volutamente le sofferenze dell’animale.

  • Organizzazione di combattimenti tra animali: reclusione da 2 a 4 anni e multa da 50.000 a 160.000 euro per gli organizzatori; chi partecipa a qualsiasi titolo rischia fino a 2 anni di reclusione e una multa fino a 30.000 euro.

  • Spettacoli o manifestazioni vietate: multe da 15.000 a 30.000 euro per chi organizza eventi che comportano sevizie o strazio per gli animali.

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Divieto di tenere animali alla catena e altre misure

Tra le novità più significative:

  • Divieto di tenere cani e altri animali d’affezione legati con catene: sanzione amministrativa fino a 5.000 euro per i trasgressori.

  • Divieto di utilizzare pellicce di gatti domestici per fini commerciali: una misura che mira a contrastare il commercio illegale di prodotti derivati da animali domestici.

  • Divieto di abbattimento degli animali coinvolti in procedimenti penali: gli animali sequestrati dovranno essere custoditi fino alla conclusione del processo.

  • Sanzioni per il traffico illecito di cuccioli: reclusione da 4 a 18 mesi e multa da 6.000 a 30.000 euro per chi importa illegalmente animali da compagnia.

Aggravanti e misure di prevenzione

La legge introduce aggravanti che aumentano le pene fino a un terzo se i reati sono commessi:

  • alla presenza di minori;

  • nei confronti di più animali;

  • mediante la diffusione di immagini o video attraverso strumenti informatici o telematici.

Inoltre, per chi commette abitualmente reati contro gli animali, possono essere applicate misure di prevenzione previste dal codice antimafia, come la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

Un cambio sostanziale nella cultura giuridica italiana

L’approvazione di questa legge rappresenta molto più di un semplice inasprimento delle pene. Segna il riconoscimento, anche in sede normativa, di un principio etico ormai largamente condiviso dalla società: gli animali non sono oggetti, ma individui senzienti, in grado di provare dolore, paura e tutte le altre emozioni riconosciute – finora – solo agli esseri umani.

Con questa riforma l’Italia si allinea alle legislazioni più avanzate d’Europa sul benessere animale e risponde concretamente a una sensibilità collettiva sempre più attenta alla tutela di chi non ha voce.