Augusta (Siracusa) e il nuovo ambulatorio veterinario

Si parla spesso, più spesso di quanto piacerebbe sentirne notizia, degli eccessivamente alti stipendi dei parlamentari e degli sprechi di denaro pubblico, magari utilizzati per la nuova limousine del politico invece che a beneficio del comune o della regione. Augusta, città in provincia di Siracusa, viaggia controcorrente con la sua iniziativa di dicembre 2015: il denaro ricavato da una decurtazione delle indennità di una serie di personalità politiche verrà utilizzato per il progetto che i cittadini hanno votato come priorità, vale a dire un ambulatorio veterinario la cui priorità sarà diminuire il numero dei randagi tramite procedure di sterilizzazione.

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Fonte: http://www.augusta96011.com/50000-euro-lambulatorio-veterinario/

Il Sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro, nel suo progetto di democrazia partecipata, ha infatti promosso un sondaggio aperto alla popolazione, al fine di decidere quale progetto finanziare con una somma di 50.000 euro. Ma non finisce qui: tale denaro non è stato chiesto ai cittadini o ottenuto con un aumento delle tasse. Deriva, invece, dalla decurtazione del 30% delle indennità della Giunta dei consiglieri del MoVimento 5 Stelle e del 2% sui trasferimenti regionali.

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Cettina Di Pietro. Fonte: http://www.blogsicilia.it/

È doveroso sottolineare come Cettina Di Pietro guadagni un primato non da poco, è infatti la prima volta che la città di Augusta finanzia un progetto col denaro dei politici. Inoltre, i progetti momentaneamente scartati, ci ha tenuto a sottolineare il Sindaco, non cadranno nel dimenticatoio, bensì saranno ripresi in futuro.

E non si può non applaudire la scelta fatta dai cittadini. È forse un chiaro segno del fatto che, sebbene diverse amministrazioni non si occupino del problema del randagismo, si tratta al contrario di una problematica che sta molto a cuore, o quantomeno impensierisce, i cittadini. Certamente non per tutti sarà la compassione verso la vita infernale del cane randagio la forza motrice, sicuramente ci sarà chi ha chiesto un intervento in tal senso perché sa quanto un branco di cani randagi possa diventare aggressivo, spinto dall’incuria, dai maltrattamenti e dalla fame. Altri ancora hanno sicuramente pensato ai tanti gatti che nascono e muoiono dopo pochi mesi di vita sul ciglio di una strada.

In tutti i casi, che ci sia un interesse verso gli animali randagi è certamente lodevole, un passo avanti da non sottovalutare.