Ayame, selvatica gatta nera salvata dall’eutanasia… oggi ha trovato la sua dolcezza
È quasi assurdo, a volte, come le persone perdonino ai loro simili i più svariati comportamenti scontrosi, maleducati o comunque in linea con l’idea generale di convivenza civile, e non ammettano invece che un animale da compagnia possa evitare il contatto o l’interazione quando preda di seri traumi.
Pressoché sempre, i primi a venire adottati sono i gatti dall’indole più sociale, quelli più disponibili a farsi coccolare: cosa che, nei rifugi in cui vige l’eutanasia periodica per liberare gabbie, condanna i felini meno espansivi. Lo sa bene Ayame, selvatica gatta nera salvata dall’eutanasia che ha scampato la morte appena 24 ore prima dell’iniezione letale.
Chi lo sa, cosa Ayame i suoi piccoli hanno dovuto subire. Trovati dai volontari di un rifugio di New York, sono stati accolti all’interno di una gabbia; ben presto i suoi cuccioli hanno trovato una casa tutta loro, ma non Ayame. Lei, terrorizzata da chissà che esperienza, si ritraeva in preda alla paura ogni volta che una persona le si avvicinava.
Una no-profit dal cuore grande, però, non si è fatta spaventare. E quando ha saputo che ad Ayame erano rimaste soltanto 24 ore di vita, l’ha portata via con sé senza pensarci troppo.
Per tre lunghi anni, Ayame è rimasta con quella no-profit senza che nessuno si innamorasse di lei. E il tempo limitato che le volontarie potevano dedicarle non è bastato a sciogliere del tutto il terrore ancestrale che sembrava doverla pervadere per sempre.
Un giorno, tuttavia, si è presentata una donna che ha dichiarato esplicitamente di essere in cerca di un gatto dal carattere abbastanza indipendente; e quando ha sentito la storia di Ayame, ha deciso di portarla a casa con sé.
Ayame ha passato 5 giorni sotto il letto, uscendo soltanto per bere, mangiare o fare i suoi bisogni. E solo successivamente ha iniziato ad ambientarsi.
La sua progressione verso un comportamento meno schivo è stata lenta, ma continuata. Ragione per cui la sua nuova mamma ha continuato a essere fiduciosa nel fatto che prima o poi Ayame le avrebbe permesso di toccarla.
Impressione rafforzata dal modo in cui la micia ha iniziato a dimostrare di apprezzare l’odore della sua umana, sistemandosi frequentemente su capi di abbigliamento di varia natura da lei indossati.
Poco alla volta Ayame, selvatica gatta nera salvata dall’eutanasia, è diventata una presenza costante nelle attività quotidiane della sua umana; e a sistemarlesi sempre più vicino. Finché…
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Con il tempo, poi, il percorso è stato in discesa, decisamente.
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Oggi Ayame è perfettamente a suo agio nella sua nuova casa. Ecco che miracoli possono fare amore e fiducia!
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