In Italia esiste un vero e proprio paese dei gatti, Brolo
Non c’è bisogno di andare a scomodare Aoshima, la famosa isola giapponese piena di gatti, per trovare aree in cui i felini regnano incontrastati: anche l’Italia, nel suo piccolo, ha le sue piccole città feline! Qualcuno forse conosce, o si ricorda, di Ciubiz, frazione di Prepotto (Udine) abitato da 5 persone e 26 gatti. Tuttavia, Ciubiz non è l’unico esempio italiano: esiste infatti un vero e proprio paese dei gatti, Brolo.
Proprio come Ciubiz, più che un vero e proprio paese Brolo è, in realtà, una frazione; nello specifico, una frazione del comune di Nonio, della regione Piemonte. Brolo sorge a un’altitudine di 420 metri, sulla sponda del lago Orta. A impreziosire il paesaggio, per chi si spingesse fino a qui, magari seguendo i percorsi di esplorazione offerti dal gruppo Girolago, c’è il monte Cregno.
E ovviamente ci sono i gatti, come attesta senza alcun dubbio il cartello che offre il benvenuto ai turisti.
Proclamarsi “paese dei gatti” è una bella responsabilità, certo, ma Brolo ha tutte le credenziali storiche e folkloristiche per poterselo permettere.
La storia comincia il 10 ottobre 1756. Durante la seduta del Consiglio della Comunità, la piccola Brolo chiese la separazione, a livello ecclesiastico, dalla Parrocchia di San Biagio di Nonio e il permesso di diventare Parrocchia autonoma; i cittadini di Brolo promisero che avrebbero provveduto autonomamente ad arredare la loro chiesa, Sant’Antonio d’Abate, e che avrebbero saldato tutti i debiti con Nonio. Tale richiesta fu accolta con scherno, e liquidata con un motteggio: “Quand al vien parrocchia Brol / al ratt metarà su al friol”, vale a dire “Quando Brolo diventerà parrocchia, il topo si metterà il mantello”.
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