Bruciato il gattile del Rifugio Italia Kj2: servono aiuti urgenti!
In questo momento così particolare, senza dubbio l’urgenza più impellente è quella sanitaria, volta a sconfiggere la pandemia che sta affliggendo l’essere umano. Eppure, anche così, le altre creature del pianeta continuano a esistere, e dove hanno bisogno di noi per sopravvivere, attendere il nostro aiuto con fiducia. Proprio ora, che la mobilità è più complicata per tutti e si affaccia già adesso una crisi economica di rilievo, è bruciato il gattile del Rifugio Italia Kj2. E quel che è peggio, tutto fa pensare che si tratti di un rogo doloso.
Il Rifugio Italia Kj2, noto anche come “Rifugio Italia Kj2 Ukraine” nella sezione “Informazioni” della pagina Facebook dedicata è descritto con semplicità, come “un mio progetto per mettere al sicuro randagi ucraini e toglierli dalle mani insanguinate dei dog hunters”. È sufficiente visitare la pagina per rendersi conto che, oggi, è diventato molto più di questo. Tra le fotografie pubblicate si notano persino foto di mucche. E poi, ovviamente, ci sono loro, i gatti. Che questo 15 marzo 2020 appena passato si sono ritrovati senza più il loro gattile.
Come raccontato dal responsabile del rifugio, il gattile non era di legno e l’unica anomalia meteorologica era un vento forte. Ecco perché il sospetto di chi scrive è quello del dolo, date le circostanze in cui è bruciato il gattile del Rifugio Italia Kj2.
Quello che è certo è che i 45 mici del Rifugio Italia Kj2 questo colpo basso del destino proprio non se meritavano. E bisognerebbe essere senza cuore per non commuoversi leggendo come ha reagito il sig. Cisternino, il gestore della struttura.
Si chiama Simba, l’ultimo di quei 45 gatti a essere tratto in salvo. Seguendo il suo istinto si era nascosto sotto un’asse, dove forse, preso del terrore, pensava sarebbe stato al sicuro dalle fiamme e da quel fumo intossicante.
A riguardo, scrive il sig. Cisternino “Ha avuto la bella idea di nascondersi sotto un asse e, fortunatamente, miagolare, piano ma si e’ fatto sentire. Birbante, se moriva nell’incendio non me lo sarei mai perdonato. È andata bene, stiamo bene entrambi”.
E ora, chiede aiuto a chiunque voglia estendere una mano.