Bruciato il gattile di Paluzza, e con essa tre mici innocenti
È difficile, per chi è di buon cuore, capire cosa scorra nella testa di chi si abbandona alla cattiveria gratuita. Sempre più storie di cronaca individuano la noia come la motivazione alla base di atti moralmente orribili, ancor più della rabbia o della vendetta. Forse è proprio per noia che è bruciata l’Oasi felina di Paluzza. Sì, perché pare che l’origine sia dolosa.
L’ex caserma Maria Plozner Mentil di Paluzza, resa gattile dalle volontarie dell’OASI Felina Cercivento – UD, era diventata una casa per i suoi 30 ospiti. Lì, grazie anche alla responsabile Anna Englaro, ricevevano pappa, cibo e amore. Questo forse non faceva sì che non sentissero il bisogno di una famiglia, ma li aiutava a sentirsi benvoluti al mondo.
Purtroppo, per uno scherzo del destino o per una scelta cosciente, sono diventati bersaglio di ignoti a cui, ahimè, non interessa affatto il loro benessere. Anzi.
Per ragioni ancora ignote, è bruciato il gattile di Paluzza. E lo scotto pagato si presenta in diverse forme per chi a quei gatti vuole bene.
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La prima, triste conseguenza è che dei 30 mici, tre purtroppo non ce l’hanno fatta. A nulla è valso l’intervento dei volontari, accorsi in aiuto. Certamente senza il loro intervento le perdite sarebbero state maggiori, ma questo non impedisce di versare lacrime di rabbia e dolore.
Come se questo non bastasse, con il rogo sono andati persi diversi beni. In ogni gattile o oasi felina che si rispetti ci sono copertine per tenere al caldo i mici, tante scatolette e croccantini pronti a essere distribuiti, a volte persino medicinali costosi e acquistati con fatica. Tutto questo, senza dubbio, è andato perduto.
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L’Associazione Di Promozione Sociale “gli Amici Di Poldo” ha compiuto un primo, importante passo dando asilo ai gatti sopravvissuti al rogo. Ora, sta a tutti noi tendere una mano.
“Al momento non possiamo accettare nessun tipo di aiuto materiale perché non abbiamo posto per stoccarlo la cosa migliore per i mici ora è un aiuto economico”, scrivono sulla pagina Facebook dell’oasi felina. Ecco, dunque, gli estremi a cui inviare un contributo monetario.
I mici e le volontarie ora, davvero, hanno bisogno di tutto. Sarete al loro fianco, in questa tragedia?