Capodanno: qualche curiosità sui gatti
Capodanno, o notte di San Silvestro come lo chiamano alcuni, è certamente un ponte tra due realtà quasi: quella dell’anno appena trascorso e il futuro, scintillante o pieno di miseria che sia. Non stupisce quindi che i gatti, col loro lato mistico e la loro magia intrinseca, siano coinvolti in qualche nozione di folklore, superstizione e persino alcuni rituali antichi.
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Incontrare un gatto a Capodanno…
Secondo una credenza forse poco conosciuta, vedere “per primi” un gatto sarebbe di buon auspicio. Il concetto è un po’ vago, certo: si presume che ci si riferisca qui all’incontro con un micio sconosciuto e non al gatto che convive con noi o a quello dell’amico da cui andremo a goderci il cenone. “Per primi” in che senso poi? Forse per primi tra il gruppo di amici che ci accompagna in una passeggiata la notte di Capodanno? In ogni caso, aguzzate gli occhi: un po’ di buon auspicio serve a tutti!
Il gatto grigio in Islanda
La seconda storia di folklore arriva dall’Islanda. Sarebbe esistito, nei tempi antichi, un rituale da eseguire la notte di Capodanno utile a richiamare i morti per porre loro alcune domande: tale rituale richiedeva una pelle di pecora grigia con ancora il vello, una pelle di tricheco o toro, un’ascia e… un gatto grigio. Il gatto e gli altri elementi necessari dovevano poi essere portati a un crocevia di quattro strade e disposti secondo un preciso ordine. È interessante, qui, il ruolo del gatto come essere vivente in grado di attraversare il velo tra il nostro mondo e quello dei morti.
L’Islanda sembra quindi portare i gatti nel cuore, se consideriamo che anche la figura del Jolakotturinn, il gatto di Natale è di provenienza islandese!
A chiudere questa breve serie di curiosità, una piccola nota su una giornata ormai trascorsa, ma che più di uno certamente sente ancora vicina: la vigilia di Natale.
Secondo una leggenda dalle origini non chiare, gli animali la vigilia di Natale acquisterebbero la possibilità di parlare. Secondo alcuni, essa deriverebbe dal fatto che a Natale torniamo tutti un po’ bambini e l’armonia del mondo sembra tornare al posto giusto, o così dovrebbe essere: proprio questo ci porterebbe per una sola notte abbastanza vicini ai nostri animali da poterci conversare in completa… armonia. Forse, quando accadrà, sarà finalmente il segno che il mondo gira nel verso giusto.