Chi è lo Stregatto, un gatto speciale dalle origini antiche
Chi non ha mai visto, o letto, Alice nel paese delle meraviglie? Il pubblico gattofilo non estraneo alla lettura certamente ricorda lo Stregatto, alleato e amico della protagonista nonché guida. Eppure, questo personaggio ha origini ben più antiche dell’abitante del Paese delle Meraviglie.
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Lo Stregatto: origini, leggenda, curiosità
Lo Stregatto, noto anche come Cheshire Cat o Ghignogatto, è conosciuto in primo luogo per il suo sorriso. Andando oltre al suo già ipnotico aspetto, non si può non notare la sua intelligenza enigmatica, quasi quanto la sua capacità camaleontica di farsi nebbia e scomparire. Non solo: lui stesso, nel romanzo di Lewis Carroll, fa un riferimento esplicito al gatto domestico e alla sua differenziazione rispetto al cane.
“Come lo sai che sono matta?” disse Alice.
“Devi esserlo,” disse il Gatto, “altrimenti non saresti venuta qua.”
Alice non pensava che questo bastasse a dimostrarlo; ad ogni modo, andò avanti “E come sai di essere matto?”
“Per iniziare,” disse il Gatto, “un cane non è matto. Concordi?”
“Immagino sia così,” disse Alice.
“Bene, allora,” il Gatto andò avanti, “vedi, un cane ringhia quando è arrabbiato, e scodinzola quando è felice. Io ringhio quando sono felice, e agito la coda quando sono arrabbiato. Quindi sono matto.”
“Io lo chiamo fare le fusa, non ringhiare,” disse Alice.
“Chiamalo come preferisci,” disse il Gatto
Lo Stregatto è il Cheshire Cat, figura leggendaria
Quella che è però difficile immaginare, è la base storica da cui nasce la vera e propria espressione “gatto del Cheshire”. Lo Stregatto, infatti, aleggia nel linguaggio da parecchio prima del 1865.
Potrebbe sorprendere alcuni scoprire che si teorizza come l’espressione “sorridere come un Gatto del Chesire” sia nata nelle zone rurali più costellate da aziende a produzione casearia, dove appunto abbondano latte e crema, per la gioia dei gatti… che proprio per questo sorridono. Non solo! Secondo il “Brewer’s Dictionary of Phrase and Fable”, un’opera dedicata alla spiegazione dell’origine dei modi di dire, nell’area del Cheshire il formaggio veniva venduto un tempo in forma di gatto intento a ghignare.
Già nel 1788 l’espressione è citata in letteratura, e successivamente appare nei lavori di Peter Pindar e William Thackeray.
Lo Stregatto e il Cat Sìth sono lo stesso gatto?
Un’altra teoria, molto valida, sostiene che il Cheshire Cat non sia altro che il Cat Sìth, figura della mitologia scozzese e irlandese. In particolare, nel Cheshire (contea natale di Lewis Carroll, situata nel nord-ovest dell’Inghilterra) e in Scozia, si narra da millenni del Cat Sìth o Cat Sidhe, creatura che assumeva l’aspetto di gatto. Tra gli altri aspetti di cui abbiamo parlato in questo articolo dedicato, il Cat Sìth poteva essere generoso o molto dispettoso nei confronti dei viandanti.
Aspetto e sembianze
Per ciò che riguarda le fonti specificatamente usate da Lewis Carroll, viene ipotizzato che lo Stregatto altro non sia che l’alter ego letterario di alcune decorazioni presenti sui muri di alcune chiese.
Decorazioni come l’incisione risalente al 16esimo secolo presente sulla chiesa di St. Wilfrid, o quella presente a St. Peter, Croft-on-Tees. Tra le altre ipotesi figurano il luogo di culto St. Nicolas di Cranleigh, nonché St. Christopher a Pott Shrigley, proprio nel Cheshire.
La figura dello Stregatto in altre opere
Lo Stregatto, in ogni caso, non compare soltanto nel romanzo di Carroll. Rinasce a vita propria in numerose opere.
È quasi ironico che persino un cane lo prenda a modello. Si tratta di Snoopy dei “Peanuts”, che fa suo quel sorriso sardonico e la capacità di scomparire. Tanto da guadagnarsi l’appellativo di Bracchetto del Cheshire.
Persino “I Cavalieri dello Zodiaco” gli rendono omaggio. Nello specifico nel personaggio del Cheshire di Cat Sith. Anche nelle mosse di combattimento ricalca un felino!
E che dire, ancora, del trenino di Totoro? È praticamente uno Stregatto in forma di mezzo di trasporto.
Non si contano, infine, gli omaggi musicali a questo personaggio. Lo Stregatto compare tra gli altri nei testi dei Radiohead e degli Aerosmith. SJ Tucker, voce della musica che interseca note e mito, gli ha dedicato un intero brano.
Lo Stregatto, con la voce di SJ Tucker, ci ricorda che a modo nostro siamo tutti un po’ matti, e che il Paese delle Meraviglie rimane sempre con noi, anche nella nostra ruotine e “da qualche parte a sud dell’Inferno”.
Oramai, è il caso di dirlo, Lo Stregatto è entrato nell’olimpo della letteratura e nell’immaginario collettivo. Come si merita.