Cinque famosissimi gatti (in buona parte) neri
I gatti neri sono indubbiamente i più enigmatici del mondo felino: portasfortuna per alcuni, particolari come gemme preziose per altri, semplicemente nel bene o nel male non lasciano indifferente nessuno. Chi sono i vip della categoria? Noi ve li presentiamo in ordine sparso, perché classifiche qui non se ne fanno: la corona è condivisa. Anche se hanno chiazze bianche.
Homer, il gatto cieco
Il nome Homer è traducibile in italiano come Omero, il poeta cieco autore dei poemi epici Iliade ed Odissea. Non è sicuramente un caso, quindi, che Homer’s Odyssey: A Fearless Feline Tale, or How I Learned about Love and Life with a Blind Wonder Cat (letteralmente, L’odissea di Omero: una storia felina senza paura, o come ho imparato l’amore e la vita con un gatto cieco prodigio), il libro scritto dall’umana di Homer, Gwen Cooper, ricalchi nel titolo l’opera dell’omonimo e leggendario poeta cieco.
Homer entra nella vita di Gwen a tre mesi: è un gattino cieco e in condizioni quasi miserabili, ma tra lui e Gwen è amore a prima vista. E Homer ha saputo stupire tutti, dimostrando una voglia di vivere e un carattere vivace e grintoso come pochi. Il 21 agosto 2013, dopo una lunga lotta contro una malattia intestinale, Homer è venuto a mancare: ma sopravvive ancora, nelle parole del romanzo e nell'”Homer heroes fund”, un fondo a distribuzione annuale creato dalla signora Cooper e destinato a rifugi dedicati a gatti dalle necessità speciali.
Henri le chat noire
Già solo la stilizzazione del banner qui sopra racconta parecchio di Henri: ricalca l’insegna del locale di cabaret e teatro in stile bohemien “Le chat noir”. Solo che Henri le chat noir è passato dal cabaret alla filosofia, dall’intrattenimento alla disillusione. E’ un’anima cinica, disillusa dal mondo, che non vede più speranze per ciò che ci circonda. Esprime la sua filosofia in un sito web, ad oggi in revisione ma che, ne siamo certi, sarà presto nuovamente attivo, e tramite una serie di video nel suo canale youtube, Henri le chat noir. Qui, ve ne diamo un assaggio.
Se poi non vi bastasse, da perfetto intellettuale ha pubblicato anche un libro in cui riassume il suo pensiero, acquistabile qui su Amazon.
Oreo the cat
Oreo del Qebec ha una missione: far sì che mai più nessuno dei suoi simili debba soffrire per la barbara pratica del declawing. Questa pratica, che consiste nella rimozione degli artigli al gatto, può causare nel tempo difficoltà nel dominare i muscoli delle zampe, artrite e fenomeni di defecazione al di fuori della lettiera. Chi fa rimuovere gli artigli al proprio gatto per avere un animale più mansueto, quindi, si ritrova alla fine col doppio dei problemi. Oreo è testimonial del Paw Project, dedicato non solo a mettere la parola fine al declawing ma anche a riabilitare i gatti che ne sono stati vittime. Sul sito che porta il nome del micio, sono in vendita sia libri sull’argomento sia raccolte umoristiche delle imprese di Oreo, oltre a calendari e accessori di vario tipo. Tutto il ricavato va comunque al Paw Project.
Shorty e Kodi
Shoko e Kodi, il primo totalmente nero e il secondo pezzato, devono la loro fama a Youtube. Hanno persino un loro canale personale battezzato a loro nome, Sho Ko, in cui chiunque può farsi una risata ammirando le loro marachelle. I video sono a volte completati con baloons in cui viene espresso il pensiero dei mici in merito a vari argomenti. Sono riusciti ad ammaestrare così bene il loro umano da poterlo raccontare in un libro dal titolo, e dai contenuti, esplicativi: How to Exercise Your Human: A cat’s purrsonal training guide to a healthy homosapien.
Little Bear
Non a tutti Madre Natura fornisce la stessa fortuna alla nascita: certamente non al meraviglioso Little Bear, nato con le zampe interiori prive di legamenti e quindi impossibilitato a piegarle. Il risultato è che era costretto a camminare come sui gomiti, con le zampe anteriori molli e costantemente piegate; una sorta di “leggings” lo aiutava a soffrire meno del costante trascinare le zampe.
Diciamo “era” perché, grazie a video come questo e i numerosi sforzi della sua umana, Allie, già nel 2013 sono stati raccolti i fondi per un’operazione chirurgica e la successiva riabilitazione. Siamo lieti di poter dire che il Little Bear del video qui sopra è ormai un micio nuovo, in grado di esprimere tutta la vivacità e la vitalità che nonostante la sua condizione non gli sono mai mancate. Potete tenervi aggiornati sulle sue condizioni e i suoi progressi anche seguendo la sua pagina FB.