Come far interagire gatti e bambini: qualche utile consiglio
Di testimonianze a favore del rapporto tra gatti e bambini, in rete, se ne trovano a bizzeffe; e anzi, c’è anche chi sostiene che la presenza di un animale renderebbe persino più sani i piccoli rappresentanti della razza umana, ben lungi dall’essere veicolo di malattie pericolose. La realtà è che possono nascere bellissime amicizie… a patto di sapere come far interagire gatti e bambini, in modo che entrambe le parti siano a loro agio.
Queste quattro semplici regole possono essere di aiuto.
Cercare, per quanto possibile, di non sconvolgere la routine quotidiana del gatto
Il gatto è di natura un animale abitudinario. Qualche volta l’arrivo di un bebè finisce per disturbarlo non per questioni di gelosia, benché perché, principalmente, il “nuovo arrivo” finisce per scombussolargli le abitudini. In una certa misura, realisticamente parlando, è inevitabile che accada; noi però possiamo tendere una mano a Micio cercando di dargli da mangiare all’ora in cui è sempre stato abituato, o non togliendogli né spostando la sua poltrona preferita.
Far sì che il bambino rispetti il sonno del gatto
Sempre parlando di routine, le ore di sonno giornaliere per un gatto sono importanti. È fondamentale che il bambino impari a contenere la sua voglia di giocare e non disturbi troppo spesso Micio quando intento a dormire. Il rischio è che si indispettisca e prenda in antipatia il piccolo.
Insegnare al bambino a non far giocare il gatto con le proprie mani
Giocare con il gatto nel modo giusto non è scontato neanche per un adulto, figuriamoci per un bambino! A maggior ragione occorre trasmettere un semplice concetto: giocare con Micio usando le mani come bersaglio da acchiappare è sbagliato. Ciò che il gatto acchiappa con le zampe, per lui, è la preda, e quindi non ci sorprendiamo se poi ci troviamo con segni di graffi. È importante che un bambino lo capisca subito perché, laddove noi adulti possiamo assimilare la lezione con raziocinio, il bambino rischia invece di portare rancore al gatto e considerarlo erroneamente “cattivo”.
Istruire il bambino nella comprensione del linguaggio felino
Infine, il consiglio più importante di tutti: un bambino che impara da piccolo a decifrare il linguaggio e la gestualità felina diventerà un adulto in grado di rispettare il suo amico a quattro zampe. Non abbiate timore, dunque, di insegnare da subito un po’ di disciplina a vostro figlio, frenandolo dove capite che rischia di indispettire Micio.
Tanti sono gli accorgimenti utili su come far interagire gatti e bambini. Ne conoscete altri?