Come riuscire a dormire di notte con un gatto in casa

Scende la notte, e tutte le notti è la stessa storia. Corse per tutto l’appartamento, miagolii lamentosi, passeggiate sul letto dove stiamo cercando di dormire. E al mattino alzarsi è un’impresa titanica.

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Suona familiare?  Allora potrebbe interessarvi sapere come riguadagnare il riposo notturno e convivere senza traumi con il vostro micio.

Il problema, in questo caso, ha a che fare con i ritmi sonno-veglia del micio. Sappiamo tutti che si tratta di animali più notturni che diurni, proni a dormire di giorno e bighellonare per casa di notte. Si tratta dunque di “plasmare” i loro tempi biologici accordandolo al nostro. Come?

Il primo passo è utilizzare la nutrizione del gatto. Occorre abolire la nutrizione libera e stabilire degli orari precisi per i pasti, ricordando che l’ideale sono 3 pasti al giorno l’uno distante dall’altro tra le 6 e le 8 ore. Si tratta quindi di utilizzare la loro digestione e la tendenza al sonno che essa porta, anche al micio, per gestire la loro energia. Una piccola postilla sul cibo secco lasciato a libero accesso: non è totalmente vietato, ma la ciotola dev’essere riempita poco, non a sufficienza da trovarci con un gatto sazio al momento stabilito del pasto. A questo proposito occorre ricordare che, in natura, i grandi felini seguono questo ciclo: caccia, pasto, pulizia, sonno. E trattandosi di parenti stretti dei nostri gatti, non è poi tanto diverso per i nostri felini. Tuttavia, siccome i nostri gatti non cacciano, possiamo sostituire la caccia con il gioco per “ricreare” la loro routine naturale e far loro consumare energie.

Dunque all’atto pratico come ci si muove per ritrovare il desiderato sonno notturno? In primo luogo in previsione del pasto si fa giocare il micio; e parlando dell’ultimo pasto della giornata, andrebbe somministrato circa un’ora e mezza prima del momento in cui intendiamo andare a dormire. Trascorsa la digestione, quando vediamo il micio lavarsi possiamo essere ragionevolmente che stia per coricarsi. Ed ecco che il nostro gatto prenderà sonno al nostro stesso orario.

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Tutto qui? Purtroppo no. Come se fosse facile ignorare il gatto nelle sue lamentele da un regime di nutrizione libera ad uno a pasti, ci attende una prova ancora più dura che ha a che fare con l’intervallo di 6-8 ore tra i pasti.

Supponiamo quindi che abbiate nutrito il vostro felino alle 22. Si aspetterà di essere nutrito nuovamente tra le 3 e le 5 del mattino, quindi. La soluzione? Ignorare la richiesta e ignorare del tutto il gatto. Non alzarsi per coccolarlo, non farlo giocare, non assecondare alcuna sua richiesta. Sembra dura e lo è, ma è un sacrificio necessario, perché a lungo andare quando si accorgerà che i suoi tentativi non servono a nulla probabilmente alzerà bandiera bianca.

Se non ci sono problemi particolari, dovrebbero bastare due settimane o meno di questo trattamento per riassettare i ritmi sonno-veglia del vostro micio. E se nonostante tutto le cose non migliorano, c’è forse bisogno di un comportamentalista.

Chiudo questo articolo con l’onestà di ammettere che tutte le informazioni sull’argomento sono tratte da Jackson Galaxy, il famoso comportamentalista conduttore del programma tv Il mio gatto è indemoniato. Il video originale ve lo riproponiamo qui.

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