Cosa c’è nel cibo per gatti? Guida alla lettura degli ingredienti
La salute delle nostre tigri domestiche è fondamentale. E su questo, non c’è alcun dubbio. Non è però altrettanto facile scegliere, in una selva di opportunità, l’alimento e la marca adatta al singolo e specifico felino. Ecco perché noi di GcomeGatto ci siamo documentati e abbiamo provato a capire cosa c’è nel cibo per gatti e abbiamo compilato una guida alla lettura degli ingredienti.
Indice degli argomenti:
Innanzitutto, cosa è lecito trovare in un cibo per gatti?
Tendenzialmente, a un livello semplificato, gli alimenti per gatti sono composti da carne, pesce, altre proteine come uova o formaggio, verdure e cereali. A ciò si aggiungono conservanti e additivi di varia natura, di cui parleremo nel dettaglio successivamente.
Una buona analisi di ciò che potrebbe finire nel nostro carrello, parte proprio dal saper interpretare la lista degli ingredienti.
La lista degli ingredienti: elementi e percentuali
Il primo dettaglio da ricordare, quando si cerca di valutare un cibo per animali, è che gli ingredienti sono disposti in ordine di quantità, dal più al meno presente nel mangime. In alcuni casi sono presenti anche le percentuali specifiche.
Ad esempio, se la lista recita “carne, mais, spinaci”, significa che è la carne a essere presente in quantità maggiore. Il che è un buon segno, siccome i nostri felini sono carnivori di natura.
Non deve però bastare questa breve analisi, per prendere una decisione.
L’acqua è un elemento fondamentale
Acqua e… logica, e perché sono fondamentali
Potrà sembrare uno scherzo, ma la logica non deve mai mancare nel valutare ciò che incontriamo nella vita. Nel caso specifico, prendiamo ad esempio un elenco di ingredienti come quello che segue: “carne, grano, mais”. Sicuramente la carne è il primo ingrediente, ma se a seguire c’è una sfilza di elementi del tutto estranei, in proporzione sul totale la carne difficilmente sarà predominante. E non c’è da sottovalutare nemmeno il ruolo dell’acqua.
È un po’ più difficile spiegare la rilevanza dell’acqua, ma ci proviamo.
La carne contiene circa il 75% di acqua, il grano tra l’8% e il 18%. Ciò significa, che quando questi due cibi vengono cotti, la carne perderà molta più acqua, dato che ne contiene in quantità maggiore, e la percentuale di carne presente nel cibo finito si ridurrà drasticamente. Il grano, invece, contenendo una percentuale d’acqua minore, resterà pressocché invariato.
In definitiva, anche se la dicitura “Carne” viene indicata per prima, la quantità effettiva di carne presente nel cibo finito, sarà minore della quantità di grano.
L’acqua ha rilevanza anche nella differenza tra cibo secco e cibo umido.
Il cibo secco e quello umido sono prodotti con modalità differenti. Il secco si ricava da un impasto, poi tagliato nelle forme desiderate e infine fatto essiccare. L’impasto dell’umido, di contro, non va incontro a essiccatura, è sigillato e solo dopo sottoposto a cottura, in acqua. In entrambi casi, non vi sono cibi crudi all’interno, si procede a cottura del cibo, anche se in maniera differente.
Questo significa che, nel secco, la carne tende a ridursi e, senza acqua, si perdono anche varie sostanze nutritive. Cosa che non succede nel cibo umido, che mantiene una certa percentuale d’acqua.
La differenza tra fresco e disidratato
Questa guida alla lettura degli ingredienti del cibo per gatti non può non proseguire fornendo informazioni sulle diciture specifiche degli ingredienti.
Prima di entrare nelle specifiche, vale la pena di spiegare la differenza tra “fresco” e “disidratato”, che in merito a carne e pesce è fondamentale. Il “fresco” è l’elemento introdotto nel pastone così come è; il problema, come spiegato in precedenza, è che in cottura l’acqua fa sì che altri ingredienti prendano più spazio. L’elemento disidratato è definito tale perché è stata rimossa l’acqua (con essiccamento, per esempio) prima che essa venisse inserita nell’impasto e pertanto la percentuale di carne dichiarata è quella effettiva. Tendenzialmente è da preferirsi alla carne fresca. La “farina”, di carne o pesce che sia, è un prodotto derivato da tessuti di mammiferi, organi compresi, privati di sangue, pelo, piume, zoccoli, corna, becchi, pelle e contenuti dell’apparato digerente, i quali sono macinati ed essiccati.
Carne o pesce?
La carne, come tutti i lettori certo sapranno, è fondamentale per la dieta del gatto in quanto fornisce taurina e arginina, due aminoacidi essenziali che si trovano soltanto nei tessuti animali. Detto questo, la carne utilizzata è in generale o di mammifero o di volatili; la dicitura “carne” include muscolo, grasso e tendini, mentre solo nella seconda sono presenti le ossa, cosa che la rende meno nutriente. Parlando di diciture, alla “carne fresca” è da preferirsi la “carne disidratata”, come spiegato in precedenza. Una menzione specifica la merita la “farina di carne”. Qui le scuole di pensiero sono diverse: c’è chi la considera un argomento completo, e chi la accusa di essere troppo ricca di minerali togliendo spazio alle proteine.
Il pesce è un po’ più grasso della carne, ma è equivalente, per il resto, a livello nutrizionale. Laddove la dicitura è “pesce” (declinata naturalmente nel tipo specifico), si sta parlando del muscolo del pesce. Anche in questo caso esiste “pesce essiccato” come “fresco”. Specifico dell’argomento è il cosiddetto “olio di pesce”. Se trattato adeguatamente, esso contiene lipidi e acidi grassi benefici. Vale la pena di evitare mangimi in cui sono presenti in alta quantità i “derivati del pesce” e la “farina di pesce”. Con “derivati del pesce” si fa riferimento a lische, pinne, interiora e teste, ovvero gli scarti. La “farina di pesce” deriva muscolo, lisca e pinne ed è privata del prezioso “olio di pesce”.
Alla pagina successiva: i derivati animali, elementi vegetali, additivi e conservanti.
I derivati animali
Quando si parla di derivati animali in cibi per gatti e cani, si fa generalmente riferimento a uova, latte e latticini.
Le uova sono uno di quegli alimenti su cui sussiste parecchia confusione. Noi abbiamo già trattato l’argomento in passato, perciò ci limiteremo, ancora, alle diciture sulle etichette. Dove è scritto “uovo”, sono presenti tutte e tre le parti (albume, tuorlo, guscio). Non c’è da preoccuparsi in questo caso per l’albume crudo, perché come detto gli alimenti vengono cotti. Non solo, l’albume è utile a mantenere solidi i croccantini.
Latte e latticini rientrano nella composizione del mangime per animali in forma di scarti di lavorazione del formaggio. Difficile non trattarli in una guida alla lettura degli ingredienti del cibo per gatti, giacché sono parecchio utilizzati. Forniscono proteine, sebbene ovviamente non siano mai l’ingrediente principale, e in alcuni casi zuccheri. Tuttavia, il latte non viene utilizzato in quanto liquido e pertanto scomparirebbe mescolandosi con l’acqua. È possibile invece trovare “latte scremato in polvere”, “siero di latte in polvere” e “proteine del latte”. Il “latte scremato in polvere” è presente nelle quantità effettive dichiarate essendo appunto non liquido. Le “proteine del latte” sono prive di zuccheri e sono talvolta espresse come “caseina”, o “sieroproteine”. Infine, il “siero di latte in polvere” è ricotta essiccata e in polvere.
Elementi vegetali (cereali e verdura)
I vegetali vengono inseriti direttamente nel mangime, e hanno la funzione di apportare fibre e variare il sapore.
Curioso, si potrebbe dire ironicamente, trovarli in una guida alla lettura degli ingredienti del cibo per gatti, dato il rapporto conflittuale di alcuni con le verdure…
I cereali, da parte loro, hanno un posto più rilevante in questa guida alla lettura degli ingredienti del cibo per gatti. Tendenzialmente, devono comunque essere presenti in quantità minore della carne: diversamente, abbassano la qualità del mangime. Con la dicitura “cereali” si intende il cereale in forma di farina mischiato all’impasto. I “cereali concentrati” occupano più spazio della loro versione precedente, rischiando di ridurre il contenuto proteico. Infine ci sono i “cereali essiccati”, in cui la percentuale d’acqua è minimale ma comunque presente. Da preferire sono certamente i semplici “cereali”.
Additivi e conservanti
L’ultima sezione della guida alla lettura degli ingredienti del cibo per gatti di GcomeGatto è, come promesso, dedicata ad additivi e conservanti.
Partendo dalla premessa che sono necessari al composto che acquistiamo, anche qui ne esistono di migliori o peggiori. Ne elenchiamo qui alcuni da evitare.
Butilidrossianisolo (BHA) e butilidrossitoluolo (BHT) hanno la nomea di essere possibili agenti cancerogeni.
Il glicol propilene e il fosfato bicalcico, utilizzati rispettivamente per conservare l’umidità e la consistenza negli alimenti e migliorare l’aspetto esteriore, possono danneggiare il fegato ed i reni, portando a calcoli renali e lesioni intestinali. Il fosfato bicalcico in particolare è quasi insolubile.
Il difosfato tetrasodico, pur avendo il pregio di combattere il tartaro e rendere più appetibile il cibo, può in alcuni casi provocare diarrea e nausea. Vale la pena verificare, in caso di problemi del genere, la presenza di questo elemento nel mangime.
Su questa nota, concludiamo questa guida alla lettura degli ingredienti del cibo per gatti, che speriamo possa essere utile a tutti i lettori.
Ringraziamo i siti: www.miciogatto.it; www.greenme.it