Cuccioli in Pentola, la pagina Fb dedicata a ricette culinarie con cani e gatti
L’avvento dei social network ha cambiato considerevolmente non solo la nostra socialità, ma ha dato anche una spinta non indifferente alla cosiddetta “libertà di parola”; Facebook offre infatti a chiunque la possibilità di immergersi in discussioni a ogni ora del giorno e tradurre in pagine un pensiero o ideologia, per trovare appassionati come noi di questo o quell’argomento. Una libertà, questa, non sempre utilizzata nel modo più etico, come nel caso della pagina Facebook Cuccioli in Pentola.
Questa è la piuttosto esplicativa immagine del profilo. La descrizione della pagina riporta le seguenti parole: “Pagina Facebook dedicata alla scoperta di gustose tradizioni del mondo”. Cuccioli in Pentola si identifica come “pagina di approfondimento culturale e gastronomico”, che riporta tradizione culinaria dei Paesi del mondo e delle zone italiane in cui il loppide ed il miagolo (nomignoli usati nella pagina, che identificano rispettivamente cane e gatto) si mangiavano anticamente.
Agata, così si chiama chi gestisce la pagina, è ben consapevole di essere sotto il fuoco di critiche, e che al di là dei suoi 1700 follower c’è un mondo intero pronto a condannarla. Lo si capisce dal “disclaimer” contenuto nel post fissato in alto. Precisa per prima cosa che “la presente pagina ed il suo staff si impegnano a rispettare gli Standard della Community di Facebook, condannano il maltrattamento degli animali”, e subito dopo sconsiglia apertamente ai lettori residenti in Italia di provare le ricetta riportate.
Dopo aver chiarito questo concetto, il disclaimer si rivolge poi a quanti pensassero di precipitarsi a insultare follower e gestori.
La pagina è senza dubbio moralmente discutibile, una finestra virtuale a cui chi ama gli animali non si affaccia di certo, eppure in nome della tanto decantata libertà di parola anche un umorismo di questa natura ha un suo posto nella selva di Facebook. E ci sono di sicuro anche alcuni vegani/vegetariani che paradossalmente si schiererebbero quasi “a favore” di Cuccioli in Pentola, domandando ironicamente agli sdegnati se invece il coniglio a Natale se lo gustino.
La questione, ora, è cosa realmente venga pubblicato in Cuccioli in Pentola.
Scorrendo con la rotellina del mouse saltano all’occhio le ricette, decorate da immagini simili a questa.
In diversi casi, la ricetta si limita appunto, come da disclaimer, a inquadrare un piatto all’interno di un’usanza storica. Quello che non sfugge all’osservatore più attento è però una vena di humor nero a tratti piuttosto marcato.
Ad esempio, nel descrivere la ricetta delle cosce di miagolo fritte, l’autore del post domanda: “Vi è mai capitato di tornare a casa la sera tardi, con la nebbia e tamponare ‘accidentalmente’ un miagolo non troppo sveglio?”
Commenti come questi, a nostro avviso, vanno oltre la documentazione di usanze gastronomiche. L’autore del post sembra dimenticare che il “miagolo” investito era forse membro di una colonia, o forse persino il gatto di casa amato da qualcuno che ora attenderà invano il suo ritorno a casa e si struggerà cercandolo ovunque. È davvero necessario scherzare su quello che per altri è un vero dolore?
Persino più raccapricciante, forse, è questo post del 15 gennaio.
Ancora una volta il gestore e lo staff di Cuccioli in Pentola fanno ironia su avvenimenti e fenomeni che per tanti altri sono invece causa di sofferenza. Non considerano, evidentemente, che c’è al mondo chi pur di salvare gli animali dei canili e delle colonie all’aperto arriva a indebitarsi.
Neppure il raccapricciante mondo del combattimento tra cani viene risparmiato.
Dulcis in fundo, la pagina arriva a deridere gattare e volontarie con una storia che, speriamo davvero, sia soltanto uno scherzo per attirare lettori e far sorridere.
Si può o meno appoggiare l’idea di fare informazioni culturale su tradizioni culinarie che coinvolgono cani e gatti, ma la libertà di parola tanto decantata permette anche questo. Viene da sé che noi di GcomeGatto, ovviamente, alla luce di orrori come lo Yulin Festival, non appoggiamo l’idea. Quello che disturba è il modo in cui Cuccioli in Pentola si approfitta del pretesto culturale per fare battute irrispettose e francamente esagerate.