Differenze tra tigre e gatto domestico, cosa cambia precisamente e nel dettaglio?
Non è un caso se i nostri felini domestici vengono definiti da alcuni “tigri domestiche”. Con il grande felino dal manto striato condividono parecchio, per quanto la loro appartenenza a differenti sottofamiglie e generi faccia sì che esistano anche sostanziali differenze. Quali sono le differenze tra tigre e gatto domestico, cosa cambia precisamente e nel dettaglio? Il santuario per tigri Crown Ridge ha affrontato l’argomento, e noi concludiamo con voi lettori quanto estrapolato.
A livello anatomico, per rispondere alla domanda posta occorre considerare tre aree specifiche: la dentatura, il sistema scheletrico e l’apparato circolatorio.
Nella bocca del gatto e in quella della tigre c’è lo stesso numero di denti, identico anche nel posizionamento all’interno dell’arcata dentale. Tuttavia, laddove premolari e molari nel gatto servono sia a masticare che a “macinare il cibo”, la tigre utilizza invece i canini per tagliarlo, come fossero coltelli, e i premolari per la sola masticazione.
A livello scheletrico, entrambe le specie possiedono la bellezza di 230 ossa, tra cui 30 vertebre. Mentre però le clavicole del gatto sono sostanzialmente proporzionate al resto del corpo, quelle della tigre risultano più piccole; in compenso le loro zampe posteriori sono più lunghe e quelle anteriori rinforzate da un osso robusto.
Infine, l’apparato circolatorio è strutturalmente identico. La differenza sta, in questo caso, nel numero delle pulsazioni al minuto: nel gatto ammontano a 140/240, e nella tigre oscillano tra 59 e 67.
A livello sensoriale, invece, similarità e differenze si trovano principalmente nell’udito e nella vista.
Gli occhi di entrambe le specie sono dotate di tapetum lucidum, la membrana che permette loro di vedere anche in condizioni di luce critiche, e di membrana nittitante, una terza palpebra utile alla protezione dell’occhio.
L’udito è eccezionale, del resto sono felini. L’orecchio del gatto amplifica i suoni tra i 045 KhZ e i 64 KhZ, quello della tigre tra i 0,2 e i 65 KhZ.
In conclusione, per capire cosa cambia tra tigre e gatto domestico, è necessario soffermarsi sui modi in cui questi due felini lasciano tracce olfattive di se stessi. La marcatura tramite l’urina e il rilascio di tracce attraverso i cuscinetti sottostanti le loro zampe e tramite la coda sono una pratica comune alle due specie, ma i tratti in comune finiscono qui: laddove il nostro micio domestico esprime proprietà su di noi strusciandosi col musetto, la tigre si affila le unghie sugli alberi per reclamare uno spazio come suo.