Disabilità: tre storie in cui non ha fermato i gatti
Hero
In un giorno del 2005, in Malaysia, un gatto randagio come tanti si è azzardato a rubare un pesce al pescivendolo. Ed è stato punito con la legge taglione: quel pescivendolo gli ha amputato di netto le zampe anteriori, proprio come si faceva un tempo coi ladri. È stato allora che il micio ha incontrato i suoi angeli custodi, Maria e Mohd Hairey. Non solo è sopravvissuto grazie a loro, ma ha anche imparato a muoversi autonomamente sulle zampe posteriori. Il nome che gli hanno assegnato rispecchia senza dubbio la sua lunga lotta vittoriosa: Hero, ovvero “Eroe”. O Kakimotong, come era chiamato in Malaysia. E Hairey è diventato Papa Hero.
Per otto anni, Hero ha riempito di gioia la vita di Hairey e Maria; e nemmeno una volta si è comportato come se avesse una disabilità, raggiungendo persino luoghi che mai ci si aspetterebbe da un gatto a due zampe. Il suo umano non ha mai mancato di aggiornare la pagina FB a lui dedicata, così come il blog. Non solo: la barbarie che Hero ha subito ha ispirato una tale onda di indignazione che il suo caso è stato persino citato nel Parlamento della Malaysia come esempio della crudeltà contro gli animali. Ma Hero ha anche dimostrato che un animale vittima di abusi è tutto tranne che spacciato.
Il 24 novembre 2013 Hero è purtroppo caduto sotto i colpi della leucemia felina. Questa è una delle sue ultime foto, se non l’ultima, con il suo papà.
Noi vogliamo ricordarlo così. In tutta la sua vitalità. Ciao, Hero.