Disabilità: tre storie in cui non ha fermato i gatti
Petal
La mamma di Petal, Poppet, ha rischiato di restare randagia per la vita. Il destino ha voluto invece che nel 2013 fosse portata al caldo e al sicuro, presso il rifugio inglese Yorkshire Cat Rescue. Così, per caso e per un favore del destino, Petal non è nata randagia. E proprio questo le ha probabilmente salvato la vita, perché la piccola è nata affetta da ipoplasia radiale: una sindrome che le ha causato l’assenza di ossa al di sopra del gomito, e così una forma di disabilità nel movimento. Quanto sarebbe potuta sopravvivere in strada?
E invece, non solo ce l’ha fatta ma ha anche trovato la sua umana: la signora Kerry Bowler. La signora in questione, va detto, non è nuova a gatti disabili. Infatti, anche Honey, la micia già regina incontrastata da tempo di casa Bowler ha un problema fisico molto simile.
Dove sembra proprio si goda le attenzioni della famiglia intera, compresa la piccola di casa. E, udite udite, cammina autonomamente. Come qualsiasi gatto.
Insomma, che altro ci vuole per convincervi ad adottare un micio affetto da una disabilità? Se vi servissero altre ragioni davvero, eccole qui!