Disabilità: tre storie in cui non ha fermato i gatti

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La piccola Petal. Fonte: http://www.thetimes.co.uk/

La mamma di Petal, Poppet, ha rischiato di restare randagia per la vita. Il destino ha voluto invece che nel 2013 fosse portata al caldo e al sicuro, presso il rifugio inglese Yorkshire Cat Rescue. Così, per caso e per un favore del destino, Petal non è nata randagia. E proprio questo le ha probabilmente salvato la vita, perché la piccola è nata affetta da ipoplasia radiale: una sindrome che le ha causato l’assenza di ossa al di sopra del gomito, e così una forma di disabilità nel movimento. Quanto sarebbe potuta sopravvivere in strada?

E invece, non solo ce l’ha fatta ma ha anche trovato la sua umana: la signora Kerry Bowler. La signora in questione, va detto, non è nuova a gatti disabili. Infatti, anche Honey, la micia già regina incontrastata da tempo di casa Bowler ha un problema fisico molto simile.

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Petal e la micia Honey. Fonte: http://www.dailymail.co.uk/

Dove sembra proprio si goda le attenzioni della famiglia intera, compresa la piccola di casa. E, udite udite, cammina autonomamente. Come qualsiasi gatto.

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Petal e Abbey. Fonte: http://www.dailymail.co.uk/

Insomma, che altro ci vuole per convincervi ad adottare un micio affetto da una disabilità? Se vi servissero altre ragioni davvero, eccole qui!

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