Doris Lessing, scrittrice gattara sulla lunghezza d’onda dei felini domestici
Considerato quanti sono al mondo i gattofili, non è tanto strano pensare che diverse tra le celebrità che occupano schermi televisivi, sale cinematografiche, librerie o gallerie d’arte condividano la stessa passione per i gatti. Non sono pochi i personaggi famosi che agiscono o hanno agito a favore degli animali, e tra di essi si può contare anche la nostra Anna Magnani, che oltre che gattofila è stata una vera e propria gattara. L’attrice romana non è però l’unica donna famosa con questi tratti caratteristici: Doris Lessing, scrittrice gattara, le è in un certo senso sorella.
Doris Lessing, Premio Nobel per la letteratura del 2007 in virtù del suo essere “cantrice dell’esperienza femminile”, ha lasciato nel 2013, l’anno della sua scomparsa, pagine sul femminismo e racconti che narrano l’Africa coloniale e ne esplicano le sue idee comuniste radicali… ma non solo. Nel 1967 la Lessing ha pubblicato il libro Gatti molto speciali, ovvero un racconto che ripercorre le esperienze dell’autrice con i nostri felini preferiti.
Esperienze, queste, che non sono certo poche, o di calibro ridotto. Da bambina, a Teheran, ha prima salvato, lottando contro la sua famiglia, e poi perso un gattino. Esperienza, questa, che con la cicatrice che ha lasciato l’ha resa più impermeabile al dolore di altri. È vissuta in Africa, in una fattoria, con i genitori, dimora attorno a cui i gatti hanno proliferato. Persino troppo, perché lei descrive…
“Gatti di tutte le età; gatti domestici, gatti selvatici e gatti di ogni
stadio intermedio; gatti rognosi e con occhi piagati, gatti storpi e sciancati”
È stato in questa situazione che la Lessing ha imparato il valore della sterilizzazione. Non che, però, questo l’abbia resa più bendisposta verso l’atto del tranciare la possibilità di dare la vita. Più volte, racconta, ha visto una gatta sterilizzata sentirsi tradita. Eppure la morte di un gatto è un colpo peggiore
“Significa condannare le femmine a vivere mutilate. Quello che noi facciamo a queste bestie è una cosa orribile. Ma forse non si può fare altrimenti.”
Questo tema è frequentissimo in Gatti molto speciali, ma non è l’unico. Il libro narra anche di alcuni dei felini della sua vita, felini come El Magnifico (“Un gatto di grande intelligenza. Passavano molto tempo a guardarci, toccarci”). Seppur non compaia tra quelle pagine, vale la pena di citare Yum Yum, gatta bianca con una piccola macchia nera sul musetto dal carattere smorfioso, che mal sopportava le inevitabili attenzioni del mondo in seguito all’assegnazione del Nobel.
Doris Lessing, scrittrice gattara, è spirata nel 2013. Ma ha lasciato molto di sé nelle fotografie, nelle interviste, e nella sua opera. Molto che può commuovere un gattofilo, o un gattaro.