Dudù, micia 23enne, ha attraversato il Ponte

23 anni non sono pochi per un gatto. Certo, gatte da Guinness come Sarah e Lucy, o il vivacissimo, nonostante i suoi 26 anni, Corduroy, sono altra faccenda. Eppure 23 anni non sono un’età da sottovalutare. La Lady Cat che ha raggiunto questa età ragguardevole era italiana, di Marghera (Venezia) per essere precisi, e si chiamava Dudù. Tristemente, Dudù ha da poco attraversato il Ponte: e noi vogliamo raccontare di lei. Un modo per ricordarla.

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Michele, Imperia e la gattina Dudù. Fonte: http://nuovavenezia.gelocal.it/

Dudù è approdata alla porta di casa di Michele e Imperia Pellegrini una sera del 1993. A incontrarla fu Enrico, il figlio, che nonostante la diffidenza del padre verso i gatti decise di tentare ugualmente l’adozione. E fece bene, perché tempo poche ore quella gattina grigia, stupenda simil-certosina, conquistò tutti.

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Da allora, Michele, Imperia e Dudù sono stati inseparabili. La portavano persino con loro al campeggio di Ca’ Savio, tanto era forte il loro legame, nonostante l’atteggiamento generalmente scostante della micia verso gli sconosciuti; con i suoi umani, però, era l’emblema vivente della tenerezza.

La vita di Dudù è stata quindi, davvero, dorata. Ha vissuto circondata d’amore, e nello stesso modo, nei primi giorni di questo gennaio 2016 se n’è andata. Non è poco per un animale, data l’epoca in cui viviamo: differentemente da molti randagi, Dudù ha vissuto a lungo, senza che mai le mancasse nulla, senza che i suoi umani mai la trascurassero, trattata sempre come un vero e proprio membro della famiglia. Troppi colleghi felini, purtroppo, esalano l’ultimo respiro nel mezzo di una strada, col dolore che piano piano si mangia le loro membra e i loro pensieri, sul caldo rovente dell’asfalto estivo o col vento invernale a gelido ad amplificare il gelo crescente dentro di loro. Senza alcuna mano amica.

Nessuno può vivere per sempre. E allora possiamo solo pregare che un giorno tutti gli animali chiudano gli occhi sul mondo come ha potuto fare Dudù.

Un sentito ringraziamento al quotidiano locale di Venezia e Mestre “La nuova” è dovuto, in quanto è grazie ad esso se abbiamo appreso la notizia.

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