È vietato mangiare cani e gatti a Shenzen, in Cina: anzi, lo sarà presto
Non tutto il male viene per nuocere, afferma un detto. O forse, non solo per nuocere. Il Covid-19 si è insinuato prepotentemente nelle nostre vite e ha stravolto il nostro modo di vivere, in maniere non esattamente gradite e positive. Eppure, qualche miglioramento lo ha portato. Ad esempio, dal primo maggio 2020 si potrà affermare che è vietato mangiare cani e gatti a Shenzen, città cuore industriale della Cina.
Già non molto tempo addietro, sempre la città cinese di Shenzen ha diramato il divieto di consumo degli animali selvatici, in considerazione di quanto avvenuto in seguito alla diffusione del virus, trasmessosi all’uomo proprio, pare, a causa del consumo incauto e smisurato di carne di pipistrello. Ora, il prossimo step è proprio un ulteriore cambio di rotta, che riguarda appunto la consumazione di carne di gatto e cane.
Non solo. Pare che la relativa ordinanza, stando a quanto pubblicato da “IlMessaggero.it”, contenga queste parole:
Cani e gatti in qualità di animali domestici hanno stabilito una relazione molto più stretta con gli umani di qualsiasi altro animale. Vietare il consumo di cani, gatti e altri animali domestici è una prassi comune nelle nazioni sviluppate, a Hong Kong e a Taiwan. Questo divieto risponde all’appello e allo spirito della civiltà umana.
Senza dubbio, ora che ormai è vietato mangiare cani e gatti a Shenzen, questi poveri animali almeno in questa città avranno una vita migliore. L’esistenza di un animale destinato a quei mercati di carne, infatti, viene condotta in gabbia e senza rispetto per la sua sofferenza, fino all’inevitabile macellazione.
Non c’è dubbio che si tratti di una scelta anche di “convenienza”, presa sull’onda del timore di una nuova epidemia. Eppure, anche così, ne beneficiano anche gli animali stessi. Chissà che l’essere umano non impari più empatia grazie a questa pandemia…