Un evento straordinario ha tenuto col fiato sospeso l’aeroporto internazionale di Fiumicino, quando un gatto randagio ha deciso di cercare rifugio nel posto più improbabile: il vano motore di un aereo Ryanair. Secondo quanto riportato da La Repubblica, l’aeromobile, posizionato nello stallo 311 e pronto per decollare verso Malta, è diventato protagonista di un’operazione di salvataggio tanto delicata quanto emozionante.
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Il controllo di routine gli ha salvato la vita
La scoperta è avvenuta durante i consueti controlli pre-volo, quando un tecnico ha notato qualcosa di insolito. Il felino, probabilmente alla ricerca di un riparo sicuro, aveva approfittato di un momento di apertura per introdursi nella cabina dell’aereo. Nel tentativo di sfuggire alla cattura, si è rifugiato nel vano motore, dando inizio a un’operazione di recupero che sarebbe durata oltre due ore.
Le operazioni di salvataggio
Per riportare il gatto in salvo, sono intervenuti gli operatori aeroportuali, coadiuvati dai carabinieri presenti nell’area. La manovra di recupero si è rivelata particolarmente complessa: il felino, spaventato e sotto stress, si rifiutava di uscire spontaneamente dal vano motore. Dopo vari tentativi e con l’ausilio di strumenti specializzati, gli addetti sono riusciti ad estrarlo senza causare danni né all’animale né al motore.
Il gatto, una volta recuperato, è stato affidato alle cure di un’associazione locale per la protezione degli animali, che si occuperà di verificare il suo stato di salute e trovargli una sistemazione sicura.
Le implicazioni per la sicurezza aeroportuale
L’episodio ha sollevato interrogativi sulla gestione della fauna selvatica negli aeroporti. La presenza di gatti randagi a Fiumicino non è una novità, ma questo caso evidenzia la necessità di misure preventive più efficaci per evitare che animali possano introdursi nelle aree di decollo e atterraggio, mettendo a rischio la loro vita e la sicurezza dei voli.
Le autorità aeroportuali potrebbero implementare strategie come:
- Piani di monitoraggio della fauna locale, per individuare eventuali colonie feline all’interno dell’area aeroportuale e gestirle nella maniera opportuna.
- Miglioramento delle barriere fisiche, per impedire agli animali l’accesso alle piste e agli stalli di sosta.
- Collaborazione con associazioni animaliste, per favorire la gestione etica e sicura dei gatti randagi presenti nell’area.
Per il momento, la cosa più importante è che il gatto protagonista dell’insolito incidente stia bene, sia in salvo e potrà trovare una nuova casa, lontano dai rischi della pista aeroportuale.