FIV: cos’è l’immunodeficienza felina

Attenzione! Le informazioni riportate nella categoria “La salute del gatto” hanno scopo puramente informativo; non sostituiscono in alcun modo il parere del veterinario!

FIV: cosa sapere sull’immunodeficienza felina

La FIV, o Virus dell’Immunodeficienza Felina, rappresenta una patologia virale molto seria per i nostri amici felini. Conosciuta anche come “AIDS dei gatti”, la FIV colpisce solo i felini, e non è trasmissibile né agli esseri umani né ad altre specie. È infatti importante chiarire che la FIV è specifica per i gatti, e il suo contagio richiede un contatto molto ravvicinato, solitamente attraverso ferite profonde causate da morsi durante i combattimenti. In questo senso, i gatti maschi non sterilizzati, che tendono a essere territoriali, sono più esposti al rischio. Ecco tutto quello che bisogna sapere su come si sviluppa questa malattia, come si può prevenire e come prendersi cura di un gatto FIV positivo.

Come si trasmette la FIV tra i gatti

La trasmissione della FIV avviene principalmente tramite contatto diretto tra gatti e richiede che il virus, presente nella saliva, entri nel corpo del gatto non infetto attraverso una ferita aperta. Questo avviene, ad esempio, durante i combattimenti territoriali, in cui i morsi profondi e le ferite da graffi rappresentano il principale veicolo di contagio. Proprio per questa modalità di trasmissione, i gatti maschi non sterilizzati, che vivono all’aperto e tendono a difendere il proprio territorio, sono tra i più esposti al rischio.

Sebbene la FIV sia presente anche nella saliva, il rischio di contagio attraverso contatti casuali, come la condivisione di ciotole, lettiere o il grooming reciproco (momenti di pulizia in cui i gatti si leccano a vicenda), è estremamente basso. Il virus dell’immunodeficienza felina è infatti molto fragile e non sopravvive a lungo al di fuori del corpo del gatto. Inoltre, per infettare un altro animale, il virus ha bisogno di un contatto diretto con il flusso sanguigno o i tessuti interni, cosa che di norma non avviene con il semplice scambio di saliva. Anche il contagio da madre a cuccioli è raro, ma può verificarsi durante l’allattamento, poiché i cuccioli possono entrare in contatto con la saliva o il latte infetto in un momento in cui il loro sistema immunitario è ancora immaturo.

In sintesi, la FIV si trasmette quasi esclusivamente attraverso morsi profondi e ferite da combattimento, piuttosto che tramite il contatto sociale. Questo significa che un gatto FIV-positivo può convivere con altri gatti, a patto che siano tutti sterilizzati e non ci siano comportamenti aggressivi.

Le fasi della FIV e i sintomi

Il decorso della FIV è suddiviso in cinque stadi distinti, ognuno dei quali presenta caratteristiche cliniche specifiche:

  1. Fase di Infezione Primaria
    Questa fase si manifesta entro le prime quattro-sei settimane dal contagio e può includere sintomi come febbre, diarrea e linfonodi ingrossati. Il gatto potrebbe apparire stanco o presentare una lieve perdita di appetito, ma tali segni tendono a essere piuttosto vaghi e spesso sfuggono all’attenzione dei proprietari.
  2. Fase di Sieropositività Asintomatica
    In questa fase, che può durare anni, il gatto sembra perfettamente in salute. Il virus, però, è attivo all’interno del corpo e si replica nel sistema linfatico, anche se non ci sono sintomi evidenti. Durante questo stadio, i gatti possono vivere una vita normale, senza sintomi specifici, ma rappresentano una fonte di contagio per altri gatti.
  3. Linfadenopatia Persistente Generalizzata
    Qui il sistema immunitario comincia a mostrare segni di stress e il gatto può avere linfonodi visibilmente ingrossati. Potrebbero presentarsi anche perdita di peso, febbre intermittente e anemia. In questa fase, il virus ha cominciato a indebolire l’organismo, rendendo il gatto più vulnerabile a infezioni secondarie come quelle respiratorie o gastrointestinali.
  4. Complesso Immunitario Felino Sintomatico
    In questa fase avanzata, la FIV inizia a manifestarsi con sintomi clinici importanti, quali gengivite, stomatite, dermatiti, congiuntiviti, e infezioni respiratorie. La qualità della pelle e del pelo del gatto potrebbe deteriorarsi e si osservano comportamenti depressivi e un evidente malessere fisico.
  5. Fase Terminale: AIDS Felina Conclamata
    Nell’ultimo stadio della malattia, il sistema immunitario del gatto è gravemente compromesso e l’animale diventa molto vulnerabile a infezioni opportunistiche, incluse quelle causate da funghi, batteri e parassiti. Possono anche manifestarsi tumori e malattie degenerative, portando a un drastico peggioramento della qualità di vita.

Diagnosi della FIV

Per diagnosticare la FIV, il veterinario può utilizzare un test ELISA, che rileva gli anticorpi contro il virus. Tuttavia, è importante notare che i gatti molto giovani potrebbero risultare positivi al test senza essere effettivamente infetti, a causa degli anticorpi materni presenti nel sangue. In questi casi, è consigliabile ripetere il test dopo qualche mese per ottenere una diagnosi più precisa. La PCR è un test di conferma che può rilevare la presenza del virus stesso, garantendo una maggiore affidabilità.

Trattamento e gestione della FIV

Al momento, non esiste una cura definitiva per la FIV, né un vaccino approvato in Europa. Tuttavia, è possibile migliorare la qualità della vita di un gatto FIV-positivo grazie a trattamenti che agiscono sui sintomi. Una corretta gestione dell’alimentazione, l’uso di integratori per rafforzare il sistema immunitario e, se necessario, antibiotici per trattare infezioni secondarie sono misure efficaci. Inoltre, per gatti in stadi avanzati, si possono somministrare farmaci antivirali o terapie chemioterapiche per contrastare lo sviluppo di infezioni e tumori.

Per garantire una vita lunga e serena a un gatto FIV-positivo, è essenziale che viva in un ambiente protetto, possibilmente in casa e con un controllo costante da parte del veterinario. È importante evitare lo stress e monitorare attentamente la comparsa di eventuali sintomi di infezioni, intervenendo prontamente.

La vita di un gatto FIV positivo

Nonostante la diagnosi di FIV possa sembrare allarmante, un gatto FIV-positivo può vivere molti anni con una qualità di vita accettabile se gestito correttamente. Infatti, grazie a cure amorevoli, un ambiente pulito e protetto, e a un monitoraggio costante delle sue condizioni, questi gatti possono rivelarsi ottimi compagni di vita. È essenziale educare chi adotta o possiede un gatto FIV-positivo sulla malattia per evitare stigmatizzazioni o paure ingiustificate.

Adottare un gatto con FIV è un gesto di grande amore, perché spesso questi animali vengono ingiustamente ignorati a causa della loro condizione. Tuttavia, grazie alle cure e all’affetto, anche un gatto FIV-positivo può avere una vita piena e significativa.

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