Follonica: trovato gatto mummificato

Tutte le storie di abbandono sono, a loro modo terribili. L’abbandono è, sempre, senza esclusione alcuna, il tradimento della fiducia che un animale ha riposto in noi, scegliendo di appoggiarsi a noi per le sue necessità tanto fisiche quanto emotive. Ci sono, tuttavia, casi di cronaca che fanno rabbrividire e riempiono d’orrore più di altri. Immaginate di essere lasciati soli al mondo, in un luogo da cui non c’è via d’uscita e in cui il cibo è limitato e poco accessibile, dove nessuno presta ascolto alle vostre grida d’aiuto. E a voi, non resta altro che spegnervi in silenzio, col cuore spezzato. Tutto questo, e forse molto altro, è accaduto a un gatto di Follonica.

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Le due donne che si prendevano cura di lui, una 40enne e sua figlia 20enne, si sono trovate a un certo punto della loro impossibilitate a pagare l’affitto. La soluzione da loro scelta, 5 mesi fa, è stata la fuga. Nell’appartamento di Follonica hanno lasciato oggetti personali, abiti… e il povero micio, con una serie di scatolette ancora da aprire e la sua lettiera. Niente acqua. L’animale ha lottato per due mesi per sopravvivere, riuscendo persino ad aprirsi le scatolette da solo, ha miagolato tanto e forte lanciando il suo grido di aiuto. Nessuno, però, è mai andato a indagare su cosa stesse succedendo in quell’appartamento.

Alla fine, il gatto si è arreso alla fame, alla sete e alla disperazione e si è accucciato nella sua lettiera. I granelli della lettiera hanno assorbito i suoi liquidi corporei, mummificandone il corpo. Lì lo hanno trovato il padrone di casa, il 22 giugno, e una veterinaria di Follonica parte dell’associazione animalista Eital. A questo link dove è inoltre stata originariamente la vicenda potete trovare, se interessati, le foto del povero gatto. Regolare denuncia ai vigili urbani è stata presentata, ai danni delle due donne ex residenti nell’appartamento, ma niente mai cancellerà dalla mente di quel micio la desolante sensazione di abbandono che certamente lo ha accompagnato negli ultimi momenti.

Da parte nostra, non ci spieghiamo perché il condominio abbia ignorato i richiami del micio, o perché il padrone di casa ci abbia messo cinque mesi a entrare e controllare cosa stesse accadendo, magari dove fossero le sue inquiline. Poco importa purtroppo, ormai. Noi riusciamo solo a pensare agli ultimi, terribili momenti di vita del micio.

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