Gatti… da museo

Come avrebbe potuto l’arte trascurare la grazia, le pose incantevoli e malandrine e gli occhi ammalianti del gatto? In diverse occasioni, non ha mancato di omaggiarlo: noi, qui, vogliamo fornirvi una panoramica di alcune delle opere d’arte che hanno come protagonista sua maestà felina.

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Ragazza con gatto sul tavolo, questa opera di Arnoud Schaepkens esposta al Rijksmuseum di Amsterdam, rappresenta qualcosa  che viviamo in effetti ogni giorno: puntualmente tentiamo di concentrarci su qualcosa, e puntualmente il nostro gatto decide diversamente. C’est la vie!

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Henriette Ronner, l’artista che ha dipinto questo quadro, doveva essere una vera innamorata dei gatti, a giudicare dalla quantità di omaggi artistici in forma di dipinto che ha dedicato a questi animali. E per noi dell’era Disney, è quasi impossibile non pensare a Duchessa, Bizette, Matis e Minou ammirando questa famigliola felina alle prese con la musica.

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E non poteva mancare un esemplare di origine egizia, ben sapendo quanto il popolo egizio idolatrasse i gatti al punto da dare le loro sembianze alla dea Bastet. Questa scultura, nello specifico, è Il gatto di Gayer-Anderson, e prende il nome dall’uomo che la donò al British Museum. Se ci fosse qualche dubbio sulla benevolenza degli egizi verso i felini, basta soffermarsi sull’amuleto al collo del gatto: si tratta di un amuleto wejed, segno e mezzo di protezione contro il male.

(Cliccate sulle foto per ingrandirle)

Lume da notte felino                                  Tigre di Tipu

A chiudere questa breve galleria, vi presentiamo due oggetti molto particolari: il Lume da notte felino, sulla sinistra, e La tigre di Tipu, sulla destra. I più attenti avranno già notato che gli occhi del Lume sono cavi, e per questo c’è una ragione precisa: oggetti come questi venivano utilizzati per spaventare i topi con l’illusione di un gatto sveglio a sorvegliarli, oltre a, ovviamente, fungere da luce rasserenante per i bambini. La tigre di Tipu non è meno peculiare: la linea di cavità che si nota nell’immagine è nientepopodimeno che la tastiera di un congegno musicale in grado di simulare sia le grida di terrore dell’uomo assalito sia il ruggito della tigre, dando voce, letteralmente alla scena raffigurata.