Gatti tabby: il tuo che “modello” è?
Se il tuo micio ha una “M” disegnata sulla fronte, forse sai già che si tratta di un gatto tabby (o “soriano”, dal nome della regione della Siria chiamata Sorìa). La parola tabby deriva dal termine francese taffetà e indica quella stoffa di seta bellissima che a seconda di come si muove, crea dei giochi di luce che sembrano “onde”.
Un soriano ha caratteristiche tipiche anche sul resto del suo splendido mantello: ha delle venature più scure che spiraleggiano sui fianchi e sulle cosce, la coda può essere a righe. Ma la prova definitiva che il tuo peloso appartenga a questa categoria, è solo la “M” che ogni vero tabby possiede. È posizionata al centro della fronte, si nota perché le righe più scure su fondo chiaro formano chiaramente la lettera. Qui trovate due bellissime leggende legate proprio alla M sulla fronte dei gatti soriani!
Dal punto di vista genetico esistono cinque tipi di disegno tabby: abissino, maculato, tigrato, marmorizzato, calico mix. Ecco come riconoscerli:
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Tabby abissino (o ticked tabby)
Ha mantello ha un colore con effetto sale-pepe grazie al pelo con la colorazione aguti: se osservi da vicino il fusto, non ha un’unica tinta ma è a “pezzi”. Il nome aguti deriva dal roditore sudamericano che abita le foreste pluviali del Centro e Sud America, il cui pelo ha questa caratteristica. Questo puzzle chiaro/scuro rompe lo schema delle spirali di colore anche se alcune strisce residue si possono notare sulle zampine, sul muso e alle volte sulla parte finale della coda in cui cerchi neri si alternano agli aguti.
Sei amante dei gatti tabby, proprio come noi? Allora non puoi perderti questi favolosi calzini!
Tabby maculato (o spotted)
Tutto il mantello presenta delle piccole macchie tondeggianti. Ci può esser una linea nera che parte dalla nuca e arriva fino alla base della coda, le guanciotte sono ben segnate da due striature nere che ricordano il trucco degli occhi di Cleopatra, le zampe e la coda sono ornate da anelli più scuri.
Tabby tigrato (o mackerel)
Ha delle striature verticali sui fianchi e orizzontali più scure sulle zampine e sulle guance, con eventuali zone bianche sul petto e/o sulle estremità delle zampe. Gli anglosassoni lo chiamano mackerel, cioè “sgombro” perché le striature del pelo ricordano quelle del pesce.
Tabby marmorizzato
È il più diffuso. Per scoprirlo guarda lo schema del pelo: le onde sono marrone/grigio scuro o nere e spiraleggiano sui fianchi. Se lo guardi dall’alto noterai una specie di farfalla più chiara di pelo aguti sulle spalle e tre sottili strisce, in cui quella al centro è scura, che corrono lungo la spina dorsale.
Tabby-calico
Hanno la parte finale delle zampe bianche e la pelliccia dai colori sfumati dove si “intuiscono”, perché sono molto attenuate, le striature del tabby mackerel. Calico non è una razza ma una colorazione particolare del pelo: questi gatti sfoggiano macchie rosse e nere e molto bianco. Il nome deriva dalla città indiana Calicut (o Kozhikode) che nel Sedicesimo secolo era il secondo porto più importante per il commercio fra l’India e l’Europa. Là avveniva la lavorazione delle stoffe di cotone, che alle volte erano colorate in modo particolare, detto “calico” appunto. Nei primi dell’Ottocento la parola iniziò ad essere usata dagli americani per indicare cose multicolori.
Vuoi conoscere tutta la verità, e solo la verità, sulle gatte calico? Allora questo articolo ti può interessare!
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