Il gatto Freddie, salvato dai membri di un gruppo Facebook
Per volontarie e animalisti in genere Facebook è, così come i social in generale, ben più di un mezzo per tenersi in contatto con amici e avviare dibattiti, interessanti o meno, sui temi più svariati. Ogni volontario che si rispetti sa che le condivisioni sui social risultano spesso fondamentali nel far sì che un animale randagio trovi la sua casa per sempre e la famiglia in grado di accoglierlo a braccia aperte. Qualche volta, però, Facebook e similari agiscono in maniera molto più concreta: lo sa bene il gatto Freddie, salvato dai membri di un gruppo Facebook.
Per narrare questa storia occorre fare un salto indietro nel tempo fino al gennaio 2017. È stato allora che Freddie, gatto cieco di sette anni, ha oltrepassato in qualche modo le porte della sua casa di Waltham, comune dell’Inghilterra non lontano dalla città di Grimsby. E così si è ritrovato nei guai: non solo la sua cecità poteva essere un grosso handicap, ma lui non era abituato a girovagare da solo per strada. Per di più con il gelo di gennaio a ghermirlo.
La salvezza di Freddie è stato il gruppo Facebook Cats Lost and Found Rescue Grimsby. Il suo umano, in ansia per la sorte del loro amato gatto, ha reso nota appunto sul gruppo la sua scomparsa. Immediatamente, i volenterosi membri si sono attivati e sono partiti alla ricerca del povero Freddie: tutti, senza eccezione, hanno tenuto gli occhi aperti e fatto più di un tentativo di individuarlo, affinché tornasse a casa.
C’è però voluto di più perché il tentativo andasse a buon fine: c’è stato bisogno di un gruppo coordinato. Un sabato mattina diversi utenti appartenenti al gruppo si sono riuniti, e hanno iniziato a setacciare le zone limitrofe, e non, alla casa di Freddie. Con dedizione, hanno cercato sotto la bassa vegetazione, nei campi e interrogato minuziosamente i vicini.
Alla fine, tanti sforzi hanno dato il giusto risultati: ai volontari è stato segnalato un miagolio insistente che proveniva da un parco giochi. E proprio lì Freddie si era rifugiato, forse confortato, nell’affrontare la paura, la fame e la sete, dalla presenza degli usuali visitatori del luogo.
Il ritrovamento e la ricerca, documentati in questo album, hanno provocato una vera e propria ovazione di felicità tanto l’umano di Freddie, quanto all’interno del gruppo.
In una parola, il gatto Freddie, salvato dai membri di un gruppo Facebook, deve davvero la vita ai social tanto denigrati ma al contempo, a volte, strumenti di salvezza.