A Nichelino, in provincia di Torino, è partita una campagna dal titolo eloquente: “Hands Off the Cat”, ovvero “Giù le mani dal gatto”. Il messaggio, immediato ma delicato, si rivolge a chi, per istinto di protezione o per sincero amore verso gli animali, tende a prendere iniziative rapide quando vede un gatto per strada.
Ma dietro questa campagna non c’è l’intento di criticare chi si prende cura dei gatti. Piuttosto, c’è la volontà di fare chiarezza su una realtà spesso più complessa di quanto sembri.
Indice degli argomenti:
Gatto vagante non è sempre gatto abbandonato
L’obiettivo del Comune è sensibilizzare i cittadini sull’esistenza dei gatti liberi: non tutti i mici che vivono all’aperto sono abbandonati o in difficoltà. Alcuni fanno parte di colonie feline regolarmente censite, altri sono gatti di casa che, come da normativa italiana, possono vivere in libertà se sterilizzati e in buona salute.
Questo non significa che non vadano osservati con attenzione. Anzi. Il messaggio è proprio quello di non agire d’impulso, ma di valutare con attenzione la situazione, magari informandosi con i referenti locali, le associazioni animaliste o l’ASL veterinaria prima di procedere con un recupero.
Il rischio di “sottrarre” un gatto che sta bene
Chi ha a cuore i gatti lo sa: il desiderio di proteggerli è forte, ma talvolta, senza volerlo, si rischia di allontanare un animale dal suo territorio, dalla sua colonia, o persino dal suo compagno umano.
Non tutti i gatti sono randagi, e non tutti desiderano una vita in appartamento. Alcuni sono nati liberi, altri sono stati abituati a stare fuori fin da piccoli. In questi casi, sottrarli a quell’equilibrio rischia di compromettere il loro benessere, anche se le intenzioni sono le migliori.
“Hands Off the Cat” non vuole certo negare l’importanza del volontariato e del lavoro silenzioso e continuo di chi si prende cura delle colonie feline. Al contrario: è un’iniziativa che valorizza l’osservazione e l’esperienza, e invita tutti ad agire con consapevolezza e senza fretta.
Molti volontari e gattare già lo sanno: ogni intervento richiede valutazione e rispetto, soprattutto quando si ha a che fare con un animale che ha trovato il proprio equilibrio, magari proprio grazie a chi lo segue da anni.
Microchip, segnalazioni, collaborazione: gli strumenti giusti
Un punto importante sottolineato dalla campagna è l’invito a microchippare anche i gatti domestici, non solo i cani. Questo perché un gatto smarrito o allontanatosi accidentalmente può essere identificato in modo rapido e sicuro, evitando equivoci o recuperi.
In caso di dubbio, il Comune consiglia di rivolgersi alle autorità competenti o alle associazioni animaliste di zona, che possono verificare se il gatto appartiene a una colonia tutelata o se necessita davvero di aiuto.
In un momento in cui l’attenzione per il benessere animale è in crescita, iniziative come questa vanno lette come un’opportunità per migliorare il dialogo tra istituzioni, cittadini e volontari. Non per dividere, ma per proteggere meglio.
Ogni gatto ha una storia diversa, e il nostro compito è conoscerla per capire come possiamo aiutarlo nel miglior modo possibile.