I cani e i gatti fanno bene al rapporto di coppia: lo dice la scienza

Quante volte noi gattofili parliamo, e non poco, con i nostri amici a quattro zampe? Raccontiamo loro la nostra giornata, le nostre disavventure, i nostri problemi. E loro ci ascoltano con pazienza, talvolta persino comprendono quando abbiamo bisogno di un po’ di fusa e di qualche testatina. Se questo è vero, allora è lampante che lo è anche che i cani e i gatti fanno bene al rapporto di coppia. Così sostiene anche Natalie Angier, scrittrice e giornalista scientifica statunitense.

Innanzitutto, un animale insegna a interagire con il mondo, in un certo senso, quando si tende a chiudersi in se stessi e tra le mura di casa.

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Questo forse è vero soprattutto per i cani, poiché richiedono passeggiate quotidiane e costringono a entrare in contatto con altre persone. Anche i gatti, però, fanno la loro parte: proprio perché molti, tra i felini domestici, richiedono un certo tempo e sforzo perché con loro nasca un legame, abituano chi condivide con loro l’esistenza ad avvicinarsi al prossimo a piccoli passi.

E soprattutto, con rispetto per le esigenze altrui. I nostri amici a quattro zampe non possiedono la parola, ma conoscono i sentimenti eccome. Tanto da poterci dare lezioni a riguardo.

Chiarito questo, la ragione per cui i cani e i gatti fanno bene al rapporto di coppia è che ci aiutano a gestire lo stress.

Condividere uno spazio abitativo, e portare avanti una relazione a tutto tondo con un partner, non è sempre facile. Se poi si aggiungono al pacchetto altre problematiche esterne, che però vanno a incidere comunque sul clima casalingo, senza le adeguate strategie è facile compiere passi falsi.

Ecco allora che i nostri mici ci aiutano proprio lenendo lo stress. A volte, basta un salto buffo o una strusciatina da parte loro per farci sentire meglio, e affrontare i conflitti in modo più sano. Non solo: secondo uno studio psicofisiologico condotto dall’Università dell’Indiana la presenza di un terzo elemento, quale un cane o un gatto, può ridurre in modo significativo l’entità delle risposte fisiologiche in entrambi i partner, e guidandoli inconsapevolmente alla risoluzione dei conflitti.

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