Quando pensiamo all’arte visiva, probabilmente la prima immagine che ci balza alla mente è quella di un quadro incorniciato, magari La Gioconda. Eppure, in particolare negli anni più vicini a noi, il concetto di progetto artistico ha assunto numerosissime nuove connotazioni. Perfino il celebre software “Photoshop”, quello che alcuni di noi utilizzano magari per diletto, può produrre vera e propria arte. I collage dei gatti giganti di Matt McCarthy nascono esattamente nell’ambito digitale, e molto debbono ai programmi di grafica.
Come ben sa chi segue questo fil rouge, McCarthy non è il primo artista a immaginare le nostre tigri d’appartamento in dimensione notevolmente maggiore della loro naturale. Grazie alla disponibilità di questo artista, però, possiamo svelarvi qualche curiosità interessante sul suo lavoro… e vi assicuriamo che le sue opere meritano davvero la nostra attenzione, tanto per la qualità quanto per la loro genesi.
Un tempo studente di architettura, prima di approcciarsi al digitale McCarthy ha realizzato collage cartacei. Si data quindi davvero addietro la sua capacità di unire due immagini, abbinando un determinato soggetto con lo sfondo adatto. Una prospettiva come questa ci regala, in un certo senso, un approccio a una realtà alternativa: simile alla nostra, ma con un cambio di visione sufficiente a distrarci dal nostro grigiore quotidiano.
Si può dire che sono stati i suoi stessi soggetti a ispirare i collage dei gatti giganti di Matt McCarthy.
Nel 2018, osservando i mici di casa dare la caccia a un insetto, si è chiesto come si sarebbero comportati se anche lui e sua moglie fossero diventati minuscoli ai loro occhi, trasformandosi potenzialmente in prede. Forse, si è detto, inizialmente si sarebbero comportati con aggressività, seguendo il loro naturale istinto. Eppure, il cambio di dimensione dei felini avrebbe portato con sé anche una nuova prospettiva, e un’amplificazione delle loro emozioni.
Ho pensato che questi gatti giganti sarebbero stati, per me, un ottimo modo per esprimere alcuni miei sentimenti, proprio tramite la loro taglia maggiorata.
Così ha iniziato, e ad oggi prosegue, una ricerca di immagini: di gatti e di sfondi, sul web così come su giornali, cartoline e libri.
La parte difficile è trovare il gatto giusto per una determinata scena, ma quando i due si completano a vicenda… il risultato è davvero qualcosa di magico.
Se questo piccolo assaggio del lavoro dell’artista vi è piaciuto, potete trovare tutti i collage dei gatti giganti di Matt McCarthy sul suo profilo Instagram.
A chiusura di questo articolo, una curiosità: Matt McCarthy vive con un gattone nero di nome Atticus! E racconta, di lui:
È spettacolare, e una delle creature migliori che abbia mai incontrato. Adora schiacciare pisolini nel suo letto riscaldato e tenere d’occhio gli scoiattoli. Sempre pronto a farsi spazzolare, è un campione di fusa.
Atticus McCarthy. Foto di proprietà di Matt McCarthy
Non l’ho mai usato come modello per i miei collage perché non riesco proprio a fotografarlo a dovere: catturato dall’obbiettivo, sembra un buco nero, almeno quando sono io a scattare.
Atticus McCarthy. Foto di proprietà di Matt McCarthy
Chissà, magari Atticus troverà la sua perfetta collocazione proprio nei progetti più ambiziosi del suo papà artista.
Tra i progetti dei suoi sogni ci sono infatti collage extra-large, nelle sue aspirazioni grande quando un cartellone o ancor di più, e una serie di opere, ciascuna dedicata a un paese del mondo.
Non resta dunque che augurare buon lavoro a Matt McCarthy. Che il suo mondo sia sempre popolato da gatti giganti!
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