I gatti comprendono le parole e il linguaggio umano: il rivoluzionario studio giapponese
La comprensione della comunicazione nei gatti è sempre stata limitata a ipotesi e osservazioni aneddotiche. Tuttavia, un recente studio pubblicato su Scientific Reports da un team di ricercatori dell’Università di Azabu in Giappone ha rivoluzionato il nostro approccio alla comprensione della cognizione felina. Questo studio dimostra che i gatti domestici non solo rispondono al proprio nome, come emerso in ricerche precedenti, ma sono anche in grado di associare parole umane specifiche a immagini, un’abilità cognitiva finora riscontrata solo nei neonati e in animali addestrati come i cani.
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La struttura dell’esperimento: parole e immagini
I ricercatori giapponesi hanno selezionato un gruppo di 31 gatti adulti, divisi tra animali domestici e ospiti di un cat café. L’esperimento consisteva nell’esporre i gatti a brevi animazioni accompagnate da parole inventate, “keraru” e “parumo”, ed è stato articolato in due fasi principali:
Associazione iniziale: Ogni gatto è stato esposto a due animazioni, ognuna abbinata a una parola inventata e priva di significato per gli esseri umani, “keraru” e “parumo”. Questo abbinamento aveva l’obiettivo di evitare che i gatti reagissero a parole familiari. Durante questa fase, ai gatti sono state mostrate le animazioni accompagnate dalle stesse parole fino a che non hanno manifestato più un interesse attivo. Questa mancanza di reazione suggeriva che i gatti avevano formato un’associazione iniziale tra la parola e l’animazione corrispondente.
Inversione delle associazioni: Una volta che i gatti si erano abituati agli abbinamenti iniziali, i ricercatori hanno cambiato l’associazione tra parole e immagini, mostrando le stesse animazioni ma con le parole invertite. L’obiettivo era verificare se i gatti avessero davvero collegato ogni parola all’animazione specifica. I risultati hanno mostrato che i gatti i gatti hanno mostrato una maggiore attenzione, osservando lo schermo più a lungo e con una dilatazione delle pupille – un chiaro segno di confusione e concentrazione. Questa risposta indica che i gatti non solo avevano associato la parola a una specifica immagine, ma avevano anche percepito l’incoerenza nel cambio di associazione. Questo comportamento è comune nei neonati umani e nei cani, ma mai prima d’ora era stato osservato nei felini, confermando che i gatti possono formare associazioni senza un addestramento specifico, semplicemente osservando e ascoltando i loro caregiver.
Risultati sorprendenti: un segno di comprensione del linguaggio?
La reazione dei gatti ha suggerito che, non solo riconoscono suoni specifici, ma sono anche capaci di creare associazioni tra una parola e una rappresentazione visiva. La reazione alla “discrepanza” tra parola e immagine è una prova che i gatti potrebbero elaborare il linguaggio in un modo più sofisticato di quanto ipotizzato finora, comprendendo quando un accoppiamento risulta incoerente.
Questo studio apre nuove prospettive sulla relazione tra gatti e umani, suggerendo che i felini sono molto più ricettivi alle parole e ai toni umani di quanto pensassimo. Significa che i gatti potrebbero cogliere le differenze tra i vari termini che usiamo e collegare specifiche parole ad azioni, oggetti o situazioni. I ricercatori ipotizzano che, con il tempo e la ripetizione, un gatto potrebbe imparare a comprendere parole particolari se associate a esperienze coerenti, come “cibo” o “gioco”.
Questi risultati stimolano nuove domande sul ruolo della domesticazione nella cognizione felina e aprono la strada a studi su altre specie. Comprendere le capacità cognitive dei gatti potrebbe non solo migliorare la qualità della vita dei nostri amici felini, ma anche aiutare i rifugi a creare ambienti che stimolino il benessere degli animali in attesa di adozione.
Sebbene i gatti siano stati spesso etichettati come animali indipendenti e distaccati, questo studio dimostra che sono profondamente coinvolti nel nostro mondo e più attenti al nostro linguaggio di quanto ci aspettassimo. Questo cambiamento di prospettiva potrebbe favorire lo sviluppo di una comunicazione più efficace e un legame più forte tra umani e felini, arricchendo ulteriormente la nostra comprensione di questi enigmatici e affascinanti animali.
Per chi desidera approfondire, lo studio completo è disponibile su Scientific Reports al seguente link.