I “gatti da prigione”: un progetto per riabilitare le detenute

La rieducazione dei detenuti nelle carceri è sempre un argomento spinoso; chi varca le porte del carcere è solitamente una persona che, oltre ad aver commesso un crimine, ha leso i diritti di terzi e creato un danno, preoccupandosi più di se stesso che della reazione della sua vittima.
Rieducare, quindi, significa anche insegnare nuovamente ai detenuti a relazionarsi con il mondo nel modo corretto e nel rispetto del prossimo. In questa luce, l’associazione animalista Kitsap Humane Society ha creato una partnership con l’istituto di correzione femminile Mission Creek di Washington: alcuni tra i gatti non ancora pronti a essere adottati sono stati introdotti nell’ambiente del carcere per insegnare alle detenute la responsabilità di prendersi cura di un altro essere vivente, nel rispetto della sua natura.

Fonte: http://www.doc.wa.gov/

L’idea è che del progetto beneficino, in realtà, tanto le detenute quanto i gatti. Anche a gatti che hanno bisogno di essere socializzati e abituati a stare attorno agli esseri umani, infatti, farà bene entrare pian piano in contatto con altre persone al di fuori delle volontari che di loro si prendono cura. Alcuni tra i gatti scelti, invece, sono semplicemente mamme gatte che stanno ancora svezzando i loro cuccioli o adulti che stanno recuperando da un intervento o una ferita e quindi non possono ancora essere adottati.

Fonte: http://www.doc.wa.gov/

I mici sono stati affidati alle detenute, a loro volta educate a gestire gli animali nel modo migliore sotto tutti gli aspetti; non solo, devono tenere un diario delle loro interazioni coi gatti, che registri anche reazioni, comportamento e salute del gatto a loro affidato.

Viene da sé che è stata fatta un’accurata selezione delle detenute del Mission Creek precedentemente all’affidamento dei gatti. Ovviamente, sono state escluse persone con precedenti di violenza su animali, bambini e anziani, o che abbiano commesso violazioni del regolamento del carcere durante la loro permanenza. Si è pensato, quindi, con cura al benessere e alla salvezza degli animali prescelti per il programma.

Fonte: www.northkitsapherald.com

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