I gatti si lavano seguendo un ordine ben preciso. Lo sapevate?
La pulizia dei gatti è ormai, in un certo senso, qualcosa di leggendario. Il gatto si è guadagnato lo status di “animale pulito”, e tante sono le storie, anche folkloristiche, che riguardano questo comportamento. Un fattore su cui poco ci si sofferma, però, è l’ordine in cui si lavano i gatti. Che non solo è comune a molti tra i felini, ma è tutto tranne casuale. I gatti si lavano seguendo un ordine ben preciso. Lo sapevate?
Prima di addentrarsi nell’argomento specifico, è bene riepilogare i fatti più importanti riguardanti la pulizia dei gatti. Innanzitutto, i cuccioli imparano a lavarsi da mamma gatta, che li pulisce con la propria lingua stimolando anche il loro intestino. Questa pratica è fondamentale per i mici, perché serve loro a cambiare il pelo, prevenire i nodi, rimuovere lo sporco eventualmente rimasto loro addosso, nonché diffondere il sebo prodotto dalla pelle in modo equilibrato su tutto il pelo; ciò è utile a creare uno strato protettivo, rendere il pelo lucido ed evitare macchie di unto.
Quindi l’ordine in cui si lavano i gatti, che poi è l’argomento di questo articolo, quale è?
La prima tappa, solitamente, sono muso, testa e orecchie, che del resto sono anche le zone del corpo più facili da raggiungere. Basta una rotazione delle zampe anteriori, faccenda facile per creature snodate come loro.
A seguire immediatamente dopo si occupa di nuca e spalle. E una volta espletato questo è il turno di zampe anteriori, addome e pancia. Non è casuale, se ci pensa: al di sotto della pancia, le zampe anteriori non gli serviranno ai fini della pulizia. Perciò ha soltanto senso che se ne occupi prima di concludere con zampe posteriori, coda e ano.
Questo ordine, sia chiaro, non è legge scritta nella pietra. È solo il più diffuso. Tuttavia, se anche Micio si occupa diversamente della propria pulizia, quello che è pressoché certo è che di rado varierà l’ordine delle parti del corpo.
Ci avete mai fatto caso? Vi risulta?