I miti da sfatare sui gatti di gattile

Le adozioni dei mici ospiti di gattili e rifugi non saranno mai abbastanza, questo è innegabile, ma lo è altrettanto che ancora molti, troppi preferiscono pagare per il loro animale nella convinzione che si tratti di una scelta migliore, e che avranno tra le mani un gatto più sano e più “psicologicamente stabile”.

Fin troppi temono che un gatto lasciato al rifugio sia stato abbandonato lì perché, in una maniera o nell’altra, problematico. Dovrebbero bastare le assurde e raccapriccianti storie di maltrattamento a nullificare questa idea, nonché le talvolta assurde pretese dei potenziali adottanti (sì, c’è chi porta indietro il micio perché “miagola troppo”), ma tant’è: di gente che rinuncia al proprio animale per motivi assurdi come un trasloco, la nascita di un figlio o per accontentare il nuovo compagno che storce il naso è pieno. Non parliamo neppure, poi, dei presunti problemi comportamentali a motivazione dell’abbandono del micio: più spesso che non un problema comportamentale è dovuto a incuria del suo umano, e sarebbe invece facilmente risolvibile se approcciato nella maniera giusta. In sintesi, quindi, non c’è niente di “danneggiato” nei gatti di gattile. Non è colpa loro se c’è stato il trasloco di mezzo o se l’incuria dell’uomo li ha portato a un disagio tale da manifestare problemi a livello di comportamento.

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C’è poi chi ha paura di portare a casa il gatto sbagliato. Questa eventualità è in realtà molto più probabile rivolgendosi al negozio di animali della città: nel momento in cui le volontarie accolgono i mici si informano sul loro carattere e sul loro passato, e quando non è possibile si impegnano a decifrarne il carattere oltre a metterli in relazione con altri animali per capire chi hanno di fronte. Faranno sempre il possibile per proporvi l’animale giusto per voi, anche perché il loro obbiettivo finale è che il micio abbia una bella vita e non torni indietro a causa di una valutazione errata.

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Che dire poi del lungo percorso di adozione che un rifugio prevede? Certamente, non è facile come pagare e andarsene col gattino tra le braccia, e comprendiamo anche che l’insistenza fatta di visite pre e post adozione possa infastidire qualcuno. Tuttavia, forse sapere che tutto quanto viene richiesto agli adottanti è fatto per amore del micio: se prima di lasciarvi portare a casa un animale il rifugio chiede gentilmente una visita a casa, informazioni sulla famiglia e sulla sicurezza della casa e magari anche una visita successiva all’adozione, non lo fa per stizzirvi o altro. Portate pazienza. Tutto rientra nel rassicurarsi che sia il micio giusto per voi. Voi non avete nulla da nascondere, ma di pazzi è pieno il mondo e questo è l’unico modo esistente per tutelare il micio.

Infine, l’ultimo, temibile dubbio: i mici di un gattile non saranno malaticci? Se siete coscienti di come un volontario agisca spinto dall’amore, immaginerete anche che non possa sopportare di vedere neppure uno dei suoi gatti soffrire. Non solo, presente la quota di adozione, vero? Serve tra le altre cose a coprire in parte le eventuali cure che non mancano mai agli ospiti del gattile e le vaccinazioni precedenti l’adozione. E’ inoltre possibile richiedere una copia della cartella clinica del nuovo membro della famiglia per essere aggiornati sulla sua storia clinica, o anche, se ve ne fossero, per chiarire qualsiasi dubbio. Un rifugio serio non ve la negherà.

 

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