I mostri hanno paura della luna: Marianne Satrapi, la luna e i gatti
Le opere letterarie in cui i gatti hanno un ruolo rilevante, sia esso attivo o comunque importante ai fini della narrazione, sono innumerevoli. Tra di esse si contano, ovviamente, anche libri per bambini, come l’ormai celeberrimo Coraline di Neil Gaiman. E per quanto la forma della letteratura per l’infanzia sia, per forza di cose, lineare e semplificata, non è raro leggere tra le righe messaggi importanti e perché no, anche profondi. I mostri hanno paura della luna di Marianne Satrapi, meglio nota come autrice di Persepolis, racconta proprio di una bambina, dei gatti e della luna.
La paura del buio è probabilmente la più diffusa tra i bambini. Noi, dall’alto della nostra saggezza di adulti, sappiamo che il sentimento deriva dal timore verso l’ignoto, che prende forma appunto nel buio giacché nel buio non vediamo cosa ci circonda, cosa accade e cosa ci aspetta. Il buio è, per natura, anche l’habitat dei mostri; e lo sa bene la piccola Maria, che durante la notte è tormentata da creature maligne e dispettose.
Pensa e ripensa, Maria giunge alla soluzione dell’enigma. La notte è il regno dei suoi mostri, e al contempo del buio. Dunque, per tenerli lontani basta la luce della luna. Detto fatto, ruba la luna, portandola via dal cielo e sistemandola in camera sua.
Il problema parrebbe risolto, perché i mostri non hanno più il coraggio di avvicinarsi a Maria. Dove lei ora è serena, però, a soffrire sono tutte le creature notturne… tra cui i gatti, che non riescono più a dare la caccia ai topi. E così questi ultimi proliferano, tenendo sveglia tutta la città. Solo Marie riesce a dormire.
A intervenire è il re dei gatti in persona, che spiega alla bambina quali siano le conseguenze del suo furto e come esso sia, alla fine dei conti, intriso di egoismo.
Maria, contrita, riporta la luna nel cielo. Ma non è più sola né spaventata: a vegliare su di lei e tenere lontani i mostri ora c’è un gatto.
I mostri hanno paura della luna, dunque, dipinge il gatto come guardiano protettore e amico dell’uomo. Un ritratto ben diverso da quello che ne offrono Rudyard Kipling e i pregiudizi che attanagliano questo splendido animale.