I possibili effetti della “finanziaria” sui possessori di animali
Mantenere un animale, economicamente parlando, non è sempre una passeggiata. La sterilizzazione e la castrazione non sono certo economiche, e in caso di necessità di farmaci veterinari le spese rischiano di lievitare parecchio. La Manovra, di cui tanto si parla di recente, potrebbe rivedere anche questo. Sembra che i possibili effetti della Manovra sui possessori di animali potrebbero essere positivi.
A promuovere, tra gli altri, questa parte della Manovra è stata l’Onorevole Brambilla, che già in passato si era opposta al pignoramento degli animali di proprietà in quanto “beni di lusso”. Parliamo nello specifico, in questo caso, dell’Intergruppo per i diritti degli animali, composto da parlamentari di sei gruppi diversi e guidato appunto da Michela Vittoria Brambilla. Secondo l’Onorevole, “è assurdo e controproducente che il fisco infierisca sui proprietari di animali d’affezione”.
I progetti che l’Intergruppo sta elaborando riguardo la possibile riduzione del 10% dell’Iva sugli alimenti per cani e gatti, sui prodotti farmaceutici veterinari e sulle prestazioni veterinarie, nonché l’aumento della soglia di detraibilità delle spese, portata a 1.060 euro con un minimo di 60 euro: in questo modo, il massimo detraibile passerebbe da circa 49 a 190 euro. Un’altra possibilità è anche la totale esenzione dall’Iva per le prestazioni veterinarie per l’identificazione e il controllo della riproduzione.
“Vogliamo dare un primo e importantissimo segnale, cani e gatti non sono beni di lusso: questa politica aberrante ha portato ad abbandoni, riproduzione incontrollata, randagismo, canili pieni, peggioramento delle condizioni igieniche e di sicurezza”.
Ora la palla, per così dire, passa alla commissione Bilancio. Ed è in questa sede che verranno determinati i possibili effetti della Manovra sui possessori di animali.