I segnali calmanti utilizzati dal gatto… e utili anche per noi umani
È cosa nota che i gatti comunicano tra loro con una serie di vocalizzi e gestualità, un vero e proprio linguaggio che davvero di rado viene frainteso quando utilizzato. Quello che forse non è immediatamente ovvio, è che anche noi possiamo impiegare con successo i segnali calmanti utilizzati dal gatto, proprio per rilassarlo in situazioni di stress.
I segnali principali di cui parliamo, come denominati dalla psicoetologa Ewa Princi, sono i seguenti:
- sbattere gli occhi molto lentamente
- leccarsi il naso
- sbadigliare
- fare stretching, allungandosi
È chiaro che per noi leccarci il naso è improponibile, per una questione meramente anatomica. Rimangono però valide le restanti possibilità.
Chi conosce il “linguaggio degli occhi” del nostro felino domestico preferito non avrà bisogno di ulteriori spiegazioni. Un gatto dalle pupille dilatate e dagli occhi spalancati non è mai un gatto rilassato: sta osservando qualcosa che gli provoca una forte risposta emotiva, nel bene o nel male che sia.
Un micio che si stiracchia può farlo in molti modi, ma sempre, invariabilmente, finisce per mostrare almeno un po’ la pancia. Un gesto importante, in quanto l’esposizione della zona più debole del suo corpo non può che avvenire in contesti in cui si sente sicuro. O se, in alternativa, vuole comunicare resa, ma difficilmente c’è una resa da porre a noi umani.
Sullo sbadiglio non servono davvero molte spiegazioni.
Così come noi, anche i gatti quando non sono rilassati faticano a cedere il passo al sonno. E lo sbadiglio è del resto la manifestazione della necessità di dormire più calma.
Questi sono, in sintesi, i segnali calmanti utilizzati dal gatto di cui anche noi possiamo fare uso. Speriamo vi siano utili!