Quando una passante ha notato quel gatto rossiccio nei boschi di Parkanaur Forest, in Irlanda del Nord, non poteva immaginare di trovarsi di fronte a un caso tanto particolare. Il micio, solitario e tranquillo, aveva un rigonfiamento evidente sul naso, che dava al suo profilo un aspetto insolito, quasi deformato. Subito è stato contattato il Rescue Cats NI, un’associazione specializzata nel recupero e nella cura dei gatti abbandonati.
I volontari Leanne Brown e Carolyn Beattie sono intervenuti con una trappola per la cattura sicura. Il gatto – ribattezzato poi Barney Bubble – si è lasciato prendere senza opporre resistenza. Era affamato, ma socievole. E aveva bisogno urgente di cure.
Un mistero medico
L’anomalia al naso era subito evidente, ma la natura del gonfiore non era chiara. Barney respirava normalmente, mangiava con appetito e non mostrava dolore. Ma quella massa — voluminosa e persistente — ha spinto i veterinari a intervenire con una biopsia. Il prelievo, però, non ha fornito una diagnosi definitiva.
Si è ipotizzata un’infezione fungina — forse criptococcosi, una patologia rara ma non impossibile nei gatti randagi. Per prudenza, è stata avviata una terapia a base di Itraconazolo, un antifungino ad ampio spettro. Niente interventi invasivi, per ora: l’approccio è farmacologico, monitorato giorno per giorno.
Nel frattempo, Barney ha trovato un alleato: Boss, un altro maschio salvato e sterilizzato nello stesso periodo. Tra i due è nata una complicità affettuosa, fatta di code intrecciate, riposini condivisi e vicinanza silenziosa. Niente competizione, solo conforto reciproco.
Diagnosi ancora in corso
Barney oggi vive nel rifugio, curato, osservato e coccolato. Il gonfiore al naso è ancora lì, ma sotto controllo. Secondo quanto riferito dallo staff del Rescue Cats NI, qualche miglioramento si sta già notando: confrontando le foto scattate al momento del salvataggio e quelle attuali, la massa appare leggermente ridotta, segno che la terapia sta producendo effetti. La cura prevede cicli alternati: sette giorni di farmaco, sette di pausa, in un percorso che potrà durare fino a un anno, ma che — come sottolineano i volontari — sta già mostrando i primi risultati.
La terapia prosegue, i volontari sono in attesa di una diagnosi più precisa da parte dei laboratori. Non è ancora adottabile, ma è amato come se fosse già parte di una famiglia. Il Rescue Cats NI ha lanciato un appello per raccogliere fondi a sostegno delle cure. E se il destino vorrà, quando tutto sarà più chiaro, anche per Barney potrebbe aprirsi la strada verso una casa definitiva.