Il dramma del gattile di Ventimiglia: mici e volontari hanno bisogno di aiuto
Non è facile, il lavoro del volontario animalista. Le risorse umane sono talvolta limitate, così come quelle materiali. E più spesso che non, per l’allocazione dei rifugi ci si deve accontentare di quello che, per così dire, offre la casa. Che spesso è tutto tranne che il luogo ideale. In questo, i volontari del comune ligure di Ventimiglia sono stati tutto tranne che fortunati: la pioggia torrenziale del 2 ottobre appena trascorso ha originato il dramma del gattile di Ventimiglia.
È vero, l’allerta meteo era stata diramata e la Liguria sapeva di stare per andare incontro a venti e piogge considerevoli. E sicuramente le volontarie hanno preso precauzioni che consideravano sufficienti a evitare danni al loro gattile “Randagi fortunati” di via Peglia. Il fiume Roja in piena è però stato implacabile, e si è portato via le vite di 20 ospiti felini.
Il dramma del gattile di Ventimiglia è fatto di perdita, di un addio violento e inatteso a così tanti mici che, certamente, le volontarie conoscevano uno per uno, ciascuno con il loro nome, le loro particolarità, i loro segni distintivi. E di dita puntate e accuse non hanno bisogno, ora. Senza dubbio, si torturano già da sole con il loro personale senso di colpa.
Ora, mentre il tempo passa, la situazione sta lentamente tornando alla normalità. Quella che ricercano disperatamente i gatti rimasti. Anche i mici che, spaventati, erano fuggiti dalla furia delle acque, stanno cominciando a tornare a quella che considerano la loro casa.
E, per amore dei mici, la ricostruzione prosegue, l’acqua viene scacciata, e ben presto il gattile tornerà a essere la casa che i suoi ospiti conoscono.
Per arrivare a questo, però, c’è bisogno di aiuto, aiuto che sta già arrivando con generosità. Chi fosse curioso di sapere come procedono i lavori può visitare la pagina Facebook dedicata, su cui le volontarie postano giornalmente aggiornamenti.
I riferimenti utili a una donazione, per chi desiderasse offrire una zampa, sono i seguenti. Se pure la perdita più dolorosa resta quella dei mici, è altrettanto vero che l’acqua ha danneggiato oggetti, cibo e arredi.
Basterà contattare i volontari, o rimanere aggiornati tramite la pagina Facebook, per sapere cosa serve maggiormente.
Noi speriamo davvero che in tanti diate una zampa a questi mici!