Il gatto bionico Dymka e le sue quattro zampe in titanio
Noi che viviamo in un’area temperata del pianeta Terra, siamo abituati a temere in particolare il caldo estivo, e conosciamo bene le conseguenze a cui va incontro chi ne sottovaluta la pericolosità. Eppure, basta andare un po’ più a est, appena oltre i confini dell’Europa, per incontrare un nemico altrettanto temibile: gli inverni rigidi. Proprio il gatto bionico Dymka ne è rimasto quasi vittima, riuscendo però a uscire vincitore da questa battaglia in una maniera davvero brillante.
La stagione fredda in Siberia, a Novokuznetsk, non è uno scherzo. Soprattutto se si è un gatto randagio senza un luogo caldo in cui rifugiarsi nelle ore più gelide. Dymka, così è stato poi battezzato questo micio, per poco non vi è caduto vittima. Steso nella neve, ormai in ipotermia, sarebbe morto lì se non fosse stato per un uomo che ha transitato nella zona in auto al momento giusto, appena in tempo per vedere quel corpicino felino, intervenire e affidarlo alle cure della clinica veterinaria di Novosibirsk. I veterinari che lo hanno soccorso l’hanno strappato alla Nera Signora, lasciandolo tuttavia privo delle estremità delle zampe e delle orecchie, troppo mangiate dal freddo.
Il gatto bionico Dymka deve questa sua qualificazione, “bionico”, al modo in cui ha recuperato la mobilità. Oggi, al posto di unghie retrattili e gommini soffici, ha quattro protesi in titanio.
È stata la clinica di Novosibirsk a volere fortemente queste nuove “zampe” per Dymka. Il primo passo è stata la ricerca di una collaborazione con l’Università Politecnica di Tomsk.
Tramite raggi X e tomografie computerizzate, è stato possibile disegnare e ideare in 3D le protesi di titanio perfettamente adatte alla sua struttura fisica. Una volta raggiunto questo risultato, l’applicazione non è stata semplice, in quanto è servito un rivestimento in fosfato di calcio allo scopo di far sì che il corpo, e le ossa, di Dymka accettassero e si conformassero a queste protesi.
Nel luglio del 2019, le sue protesi erano pronte. Ci sono voluti otto mesi perché questo micio si abituasse ai suoi nuovi arti, ma oggi Dymka corre, salta e gioca come qualsiasi felino domestico. E ora, gli manca solo una casa tutta per lui.