Il gatto da biblioteca Matisse, proprio come il famoso Dewey
I gattofili che sono anche, ci si conceda la buffa analogia, un po’ topi di biblioteca, non possono non conoscere la storia di Dewey, il gattino rosso che, abbandonato nella buca di restituzione dei libri di una biblioteca dello Iowa, ha cambiato per sempre la vita dei suoi dipendenti. In questo senso, anche l’Italia ha “il suo Dewey”. Ovvero il gatto da biblioteca Matisse, adottato dalla biblioteca “Gian Battista Roggia” di Busto Arsizio.
Matisse è approdato da cucciolo nel cortile della biblioteca. Se qualche anima crudele lo abbia lasciato lì intenzionalmente, si sia perso o sia figlio di una mamma gatta randagia non è dato saperlo. Quel che è certo, è che ha conquistato subito i dipendenti della struttura.
Tra i dipendenti, infatti, si è scatenata una sorta di “amichevole gara” nell’aiutare il trovatello. Qualcuno lo ha portato dal veterinario, altri si sono occupati del suo cibo, qualcun altro si è procurato una lettiera, e così via dicendo. E di fronte a tutte queste attenzioni, il nostro felino non ha fatto che affezionarsi a quella che già considerava, forse, la sua nuova casa.
Il suo nome, Matisse, è stato scelto tramite un sondaggio pubblicato sulla pagina Facebook della struttura.
A questo punto, per fare il passo di una vera e propria adozione, mancavano solo le dovute autorizzazioni da parte dirigenza della biblioteca e dell’amministrazione comunale. Che sono giunte senza intoppi.
Ed ecco che questo felino è diventato ufficialmente il gatto da biblioteca Matisse!
Nella sua permanenza presso la biblioteca comunale di Busto Arsizio, Matisse ha una sola vera regola da seguire: il suo “territorio” è limitato all’area di deposito, quella non aperta al pubblico.
Non che Matisse sembri lamentarsene affatto!
Anzi, ha fatto suoi anche i carrelli per il trasporto del materiale!
E non ha di che temere il freddo, con i cappottini che gli forniscono i suoi umani!
Sì, perché di umani ne ha diversi, lui. E nel weekend, quando la biblioteca è chiusa, ce n’è sempre uno felice di portarselo a casa con sé, perché non rimanga solo.
In una parola, il gatto da biblioteca Matisse fa la bella vita. E se lo è ben meritato!