Il gatto Grey di Alberobello, morto congelato perché spinto in una fontana

Non fa piacere a nessuno leggere di episodi di cronaca cruenti e crudeli, e credeteci, non è piacevole nemmeno scriverne. Vi vogliamo avvisare subito, a scanso di ogni equivoco: questa storia è priva di lieto fine. Riteniamo comunque sia necessario parlarne, perché non si può ignorare l’escalation di violenze contro gli animali che ha preso il via prima di Natale e che, ahimé, continua. Chi pensava che la storia di Leone avrebbe fermato la mano a molti dovrà ricredersi, perché accade il contrario, fatti alla mano.

Ne è stato vittima innocente il gatto Grey di Alberobello, morto congelato perché spinto in una fontana deliberatamente da una ragazzina in cerca dei famigerati quindici minuti di notorietà.

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Esiste un video, che documenta l’atroce gesto. Noi quanto a immagini ci fermiamo qui, perché non è giusto ferire la sensibilità di chi legge. Chi volesse vedere di persona quanto è deprecabile la scena che ha ucciso Grey, può cercare il filmato da sé.

Tuttavia, che si sia trattato di crudeltà bella e buona lo racconta il video stesso. Erano presenti in due: l’esecutrice del gesto e un’amica, a cui è stato dato il compito di filmare il tutto. Entrambe ragazzine di 16 anni. E la didascalia del video recita “Ciao amò, beccati un po’ di notorietà”.

Così il nome di un pizzico di fama è morto il gatto Grey di Alberobello. Era un micio di colonia, ormai un po’ in là con gli anni e particolarmente sensibile al freddo, tanto che era raffreddato a causa delle basse temperature. Chissà se chi lo ha spinto ne era consapevole e ha voluto infierire. Forse sapeva anche che c’era chi lo amava e di lui si curava: si chiama Catia Bianco e fa la barista proprio a Alberobello.

“Ho visto l’ultima volta Grey l’8 gennaio. L’ho cercato andando lì dove pensavo potesse essersi rifugiato. Poi mi sono arrivate via chat quelle foto tremende.

Non meritava tutta quella cattiveria e alla 16enne che lo ha colpito con un calcio facendolo finire nella fontana, vorrei far capire che quanto ha fatto non può essere classificato come una bravata, o una ragazzata, perché ha inferto sofferenza. E non può passarla liscia.[…] È incomprensibile quella cattiveria, è insensato che lei lo colpisca e che ne rida fiera con chi sta registrando col cellulare”.

La signora Catia ha sporto denuncia, la ragazza è stata identificata e ora della faccenda si è interessato anche il Comune, che è deciso a “intraprendere un percorso rieducativo che metta al centro dell’attenzione della persona responsabile e di tutti noi, nessuno escluso, il rispetto e la cura degli animali”, e invita a mettere fine alla gogna mediatica che la faccenda ha innescato. Chi lo sa, se la giovane assassina di Grey desiderava proprio questo, commenti su commenti dedicati solo a lei; e poco importa che siano violenti o offensivi.

 

 

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