Il gatto ricorda i suoi umani dopo mesi di separazione?
Chiunque sia davvero appassionato di gatti, si è prima o poi chiesto come funziona la memoria di questi bellissimi animali. GcomeGatto all’argomento ha già dedicato un articolo, che dettaglia le meccaniche del ricordo in molteplici situazioni. L’argomento che ora si intende approfondire riguarda più specificatamente il rapporto di Micio con le persone che popolano la sua esistenza. La domanda a cui si tenterà di rispondere, domanda che certo più di un gattofilo si è posto, è la seguente: il gatto ricorda i suoi umani dopo mesi di separazione?
La risposta più semplice e breve è senza dubbio affermativa, come dimostrano molteplici aneddoti e più di un video su Youtube. Considerato, però, che il gatto tende a ricordare ciò che è prioritario per la sua sopravvivenza, cosa accade nel suo cervello quando viene riunito a loro dopo mesi o anni, dopo essersi perso per uno sfortunato caso? Cos’è che fa scattare il riconoscimento?
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Il legame emotivo
La chiave di tutta la faccenda sta nel fatto che il gatto, nonostante la natura “pratica” della sua memoria, durante la convivenza con la specie umana ha inevitabilmente costruito con alcuni membri di essa un legame emotivo.
Diciamo “alcuni” perché, per quanto un gatto possa possedere un’indole socievole, le persone di cui costruisce un ricordo sono quelle che hanno avuto un impatto sulla sua esistenza. Nel bene come nel male.
Questo significa che se non avete mai dedicato sufficiente tempo al vostro felino, giocando con lui, nutrendolo o occupandovi di pulire la sua lettiera, è più probabile che, in caso di riunione dopo un periodo di separazione, lui si ricordi in primo luogo di chi si è preso cura di lui in maniera costante e continuata.
Detto questo, è bene sottolineare che i gatti sono creature fatte in buona parte di sensi e istinto, e pertanto c’è di più in gioco quando si tratta di ricordare…
Olfatto e udito
I due sensi più importanti per il gatto sono olfatto e udito. E ovviamente, giocano un ruolo importante nel far sì lui riconosca chi ha di fronte.
Noi neanche ce ne accorgiamo, ma al naso del gatto abbiamo un odore caratteristico, che lui associa proprio a noi. Se tale odore varia durante la sua permanenza in casa, non è un grosso danno in quanto rimaniamo comunque una presenza che incontra giornalmente.
Di contro, se restiamo separati da lui per diverso tempo, potrebbe essere difficile per lui associare l’odore che ci ha “assegnato” a chi si trova di fronte.
Così, in questo caso, è l’udito che ci viene in aiuto. Ed è udendo la nostra voce che infine le memorie che ci riguardano gli tornano alla mente.
Perciò, sì, il gatto ricorda i suoi umani dopo mesi di separazione. Semplicemente non utilizza i nostri stessi parametri.