Il gatto Tigre trascorre ore sulla tomba del suo amico felino Mussi

I rapporti tra animali non sempre sono idilliaci, e in particolare ciò è vero per animali talvolta di indole solitaria, come sono i gatti. Eppure, a volte, proprio tra felini nascono rapporti impossibili da immaginare. A Vernazza, nella splendida Liguria, il gatto Tigre trascorre ore sulla tomba del suo amico felino Mussi.

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Mussi, un gatto vagabondo e privo di casa, amava la libertà. Eppure in uno dei suoi giri è capitato in un luogo fortunato, abbastanza magico da convincerlo a fermarsi, almeno per un po’.

Girovagando sul Sentiero Azzurro, tra le località di Corniglia e Vernazza, Mussi ha incontrato l’umano Pierpaolo Paradisi e il suo Tigre, un gatto dalla ragguardevole età di 15 anni. Assieme, i due lo hanno convinto a accettare una cuccia calda e comoda, e soprattutto prelibati bocconcini a base di carne e pesce. Ha continuato a vivere all’aperto, ma di fatto Mussi si è trasferito con i suoi due nuovi amici.

“Mussi adorava Tigre, gli si strusciava addosso appena lo vedeva. Erano davvero legatissimi”.

E qui veniamo alle note dolenti, perché una terza ragione per cui Mussi alla fine ha ceduto alla lusinga è di stampo “fisico”. Infatti Mussi era malato, e quel che è peggio refrattario alle visite del veterinario, tanto che è stato necessario metterlo in gabbia con l’inganno e chiamare a casa il suo dottore.

Troppo poco e troppo tardi, ahimé, anni e anni di salute trascurata hanno presentato un conto impietoso.

“Con lo strazio nel cuore l’ho seppellito in giardino, di nascosto dal suo grande amico Tigre. Gli ho scavato una fossetta nel punto esatto in cui lui amava crogiolarsi al sole”.

Eppure anche così, pur non essendo stato presente alla sepoltura, il gatto Tigre trascorre ore sulla tomba del suo amico felino Mussi. Senza dubbio lui sa, come non è dato saperlo.

“Non sono in grado di dire se ci sia un linguaggio misterioso attraverso il quale comunicano o ‘sentono’ i gatti. La realtà è che Tigre se ne sta lì, proprio dove è sepolto Mussi,

e sembra quasi aspettare che il suo amico esca o, almeno, gli mandi un segnale, un messaggio della sua presenza. Lui sa che è lì, lo sente sicuramente”.

Una storia incredibile, ma vera e per questo meravigliosa. Siamo certi che questi due mici si ritroveranno sul Ponte dell’Arcobaleno, presto o tardi.

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