Il Governatore Zaia ha requisito tutti i respiratori veterinari del Veneto

Per quanto il Covid-19 sia emergenza nazionale, ci sono luoghi in cui la sua stretta è senza dubbio più mortale e implacabile. Bergamo e Brescia per prime, certo, ma anche il Veneto nella sua interezza è in difficoltà. Oltre all’alto numero di contagi, che richiedono in alcuni casi un soggiorno in terapia intensiva, i problemi che causa il virus si dislocano spesso a livello respiratorio. Per questa ragione, in necessità di apparecchiatura adeguata, il Governatore Zaia ha requisito tutti i respiratori veterinari del Veneto finora utilizzati da ambulatori veterinari.

 Il Governatore Zaia ha requisito tutti i respiratori veterinari del Veneto

Fonte: https://www.amoreaquattrozampe.it/

Secondo quanto pubblicato da Adnkronos.com, Luca Zaia ha espresso la seguente dichiarazione nel corso punto stampa dalla sede della Protezione civile di Marghera.

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Abbiamo dato disposizione di provvedere alla ‘confisca’, o meglio al ritiro di tutti i respiratori presenti negli studi veterinari, si tratta di una cinquantina di respiratori, che sono una pompa; quelli veterinari sono assolutamente efficienti, ovviamente viene adattata l’uscita all’anatomia umana. Stiamo procedendo ad un censimento in via prudenziale. Questo significa lavorare in emergenza.

E avrebbe aggiunto:

Abbiamo chiesto 200 respiratori al governo, dopo un mese ne sono arrivati 50.

Poiché è sufficiente adattare l’uscita del flusso d’aria all’essere umano per renderli funzionali all’uso non veterinario, la decisione del Governatore Zaia a un livello strettamente logico ha il suo senso. Eppure, nella vita non bastano la logica: servono anche empatia e sensibilità.

Di fatto, quando il Governatore Zaia ha requisito tutti i respiratori veterinari del Veneto in uso agli ambulatori veterinari, ha messo a rischio potenzialmente le vite di molti animali, che rischiano di diventare vittime incolpevoli in questa emergenza sanitaria.

Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=I9NCJ868-KU

Come riporta “Amoreaquattrozampe.it”, in particolare Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista, sarebbe in disaccordo con la scelta effettuata. Pare che la ritenga “un atto disumano nei confronti degli animali, che non tiene conto del diritto alla vita”. E, pur comprendendo la necessità di misure per combattere “ la grave emergenza che sta affrontando la Regione”, sostiene che le contromisure dovrebbero andare in altra direzione.

Il governatore Zaia dovrebbe congelare i soldi pubblici che vengono elargiti ai cacciatori veneti. Ricordiamo che per il 2020 la somma che sarà destinata alle associazioni venatorie sarà di 300 mila euro. 

Denaro, ha aggiunto, che si potrebbe utilizzare per l’acquisto di macchinari e risorse indispensabili.

È difficile, certamente, giudicare l’operato di chi si trova in prima linea a gestire questa emergenza. Noi di GcomeGatto ci chiediamo, però, se davvero non fosse possibile trovare soluzioni alternative a quella messa in atto.

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