Il lato animalista di Stanley Kubrick, raccontato in un romanzo
Esistono personaggi che, grazie all’eco della loro fama, arrivano a essere ben noti anche a chi, tra il grande pubblico, non è appassionato del settore in cui essi lavorano. Questo è certamente il caso del regista Stanley Kubrick, le cui produzioni leggendarie, come Shining, e controverse, come Arancia meccanica, lo dipingono come un artista eccentrico e severo verso gli attori a lui affidati. Molti meno, forse, conoscono invece il lato animalista di Stanley Kubrick. Il romanzo Stanley Kubrick e me, di Emilio D’Alessandro e Filippo Ulivieri, mette a nudo proprio questo lato del regista.
L’autore, Emilio D’Alessandro, racconta il regista da una prospettiva unica: D’Alessandro ha infatti lavorato per Kubrick come suo assistente personale dal 1971 al 1999. Ha cominciato come suo autista, arrivando poi, passo dopo passo, a guadagnarsi la sua fiducia e con essa il compito di occuparsi della sua dimora, degli uffici privati… e dei suoi animali.
Già, perché stando a D’Alessandro, il signor Kubrick “sarebbe stato capace di portare dal veterinario anche un’ape che avesse sbattuto contro il vetro delle finestre”.
Alla luce di questo, non sorprenderà più di tanto sapere che accoglieva nelle sue tenute inglesi cani, asini, e soprattutto gatti: proprio i felini erano il suo grande amore.
Persino sul set per lui venivano prima gli animali di tutto il resto.
“Con lo sgombero del set di ‘Full Metal Jacket’ gli animali di Stanley beneficiarono di un servizio di stoviglie: conservai le gavette di metallo dei marines e le usai come ciotole”
Un altro esempio? Sul set di Barry Lindon vennero erette recinzioni apposite per evitare che i gatti di casa raggiungessero le strade adiacenti e si mettessero in pericolo.
Uno degli episodi più commoventi riguarda la sua gatta Pandora. Quando la micia finì con la testa incastrata nella cappa del camino, Kubrick esortò D’Alessandro a chiamare pompieri, protezione animali e veterinario, perché Pandora venisse immediatamente messa in salvo.
Anche il benessere degli animali selvatici gli stava a cuore, e di frequente chiedeva ai suoi collaboratori di occuparsene.
Il lato animalista di Stanley Kubrick, dunque, è stato tutto tranne che fievole. Questo fa di Stanley Kubrick e me una lettura interessante per qualsiasi gattofilo!