Il pittore Jacopo Dal Ponte e il gatto Menegheto, un’accoppiata artistica

Se parliamo parlare di artisti pittorici italiani, e nello specifico veneti, non possiamo certo dimenticare il nome di Jacopo Dal Ponte, noto anche come “Il Bassano“. Un soprannome non casuale, considerato che il pittore è nato a Bassano del Grappa nel 1510. Dalla sua città si è allontanato solo per pochi anni: vi è tornato nel 1540, dove poi è morto nel 1592.

Il titolo di questo articolo, tuttavia recita Jacopo Dal Ponte e il gatto Menegheto. È tempo quindi di presentarvi questo micione artistico, presente in più di un’opera del pittore!

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Non si sa se Menegheto sia stato il gatto di famiglia di Jacopo Da Ponte, e nemmeno che tipo di legame esistesse tra l’artista e il micio. Quel che è certo, è che ritorna in diverse tele che Il Bassano ha dipinto.

Nell’opera sopra, è assieme agli animali pronti a salire sull’arca di Noè; lo si può vedere sulla destra, vicino ai cani, alle colombe e alle pecore. Il dipinto, infatti, si intitola, “Gli animali entrano nell’arca” ed è datato tra il 1579 e il 1580.

Non è la prima volta, nella sua lunga vita, che Il Bassano dipinge gli animali in genere e nemmeno è un caso. Da amici artisti come il Veronese, Tiziano e Tintoretto ha imparato a amare tutte le creature, abbastanza da darvi vita pittorica in quantità sulla facciata di Casa del Corno, in piazza Montevecchio.

Jacopo Dal Ponte e il gatto Menegheto, però, sembrano avere un legame persino superiore.

Ecco, infatti, che il pittore veneto gli assegna persino un posto non lontano da Gesù.

Fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/

Il dipinto, Gesù Cristo nella casa di Marta e Maria, mostra Menegheto sulla sinistra, vicino al cane e pronto a gustarsi la sua cena. Non ci sono dubbi: è lo stesso gatto! L’anno, in questo caso, è il 1576.

L’ultima prova visiva che vi presentiamo, ma non certo l’ultima che troverete indagando più a fondo, è Cena in Emmaus, anno 1538.

Fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/

Guardingo, più giovane e inesperto, Menegheto si affaccia sulla scena con cautela. Di nuovo, non molto lontano da lui c’è Gesù e più vicino ancora l’amico cane. Lo stesso, sembrerebbe, con cui condivide i due scenari precedenti.

Chissà, magari prima o poi scopriremo di più sul nostro Menegheto! Quel che è certo è che anche il figlio dell’artista, Leandro Bassano, lo ha raffigurato almeno in un dipinto, L‘uomo ricco e Lazzaro!

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